VIA LA MASCHERA: È 4-2-3-1. CHI RESTA FUORI DAL CAMPETTO?
L'amichevole con l'Arezzo è stata sostanzialmente l'ufficializzazione della direzione presa dal nuovo corso di Vincenzo Italiano con la sua Fiorentina: la squadra, nata inizialmente per rispettare il 4-3-3 stampo di fabbrica del tecnico ex Spezia e Trapani, oggi ha virato sul 4-2-3-1. Il fatto che pur con le assenze di Bonaventura e Barak si sia comunque optato per quel modulo al fine di far capire a tutti i movimenti necessari al nuovo modulo è la prova schiacciante e definitiva della scelta presa.
Questo porta a delle riflessioni sui giocatori attualmente in una rosa costruita in estate principalmente per rispettare il 4-3-3. Perché se per la difesa cambia solo dal punto di vista dei movimenti, non dei ruoli, così non è a centrocampo. E allora Amrabat può avere un ruolo meno da regista e più da mediano, al suo fianco invece se la giocano Duncan e Mandragora, con buona pace delle mezzale che sono probabilmente coloro che ci rimettono di più. Anche per questo il futuro di Zurkowski e Maleh rischia di avere vita breve a Firenze e lo si vede facilmente nel campetto in calce, in cui Zurkowski non può rientrare e nel quale Maleh potrebbe solo fare il centrocampista di destra adattato. Senza contare Castrovilli che da fine gennaio può essere un'ulteriore alternativa.
Bonaventura e Barak si giocheranno sostanzialmente una maglia da titolare nel ruolo di trequartista, in attesa che eventualmente arrivi qualcuno dal mercato di gennaio. Sulle fasce invece cambia poco: restano Nico, Sottil, Ikoné, Saponara e Kouame a giocarsi il posto.
Mentre per Jovic o Cabral la nuova direzione cambierà qualcosina, perché entrambi avranno più giocatori al loro fianco e saranno meno isolati. Una scelta che per caratteristiche aiuta più l'attaccante serbo di quello brasiliano.