VECCHI E NUOVI MALINTESI

06.03.2020 19:45 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
VECCHI E NUOVI MALINTESI

Sembrava essere tutt'altro tipo di dialogo, fin dalle primissime ore. Nei giorni dell'avvento della nuova proprietà viola sembrava che, davvero, le relazioni tra Fiorentina e Comune potessero portare a nuovi scenari, nuove aperture, per quell'idea di un nuovo stadio che aveva alimentato sogni e speranze dell'ultimo decennio. Certo, il finale della gestione Della Valle aveva ampiamente fatto capire che dai plastici non si sarebbe passati ai primi lavori, ma indubbiamente pareva che la rivoluzione stelle e strisce potesse coinvolgere anche il tanto decantato progetto di avere un nuovo stadio.

D'altronde gli incontri si susseguivano e soprattutto le rassicurazioni si sprecavano al termine dei vari summit. Insomma, in un primo momento sembrava davvero che il ciclone Commisso potesse travolgere anche l'immobilismo che da anni si registrava sulla querelle stadio, salvo doversi ricredere con il passare delle settimane e l'avvicinarsi del Natale. Anche perchè è stato più o meno di quei tempi che si è intuito come sulla Mercafir i margini si stessero assottigliando.

Anche per questo, tornando al dialogo di ieri tra Fiorentina e Comune, stride il riferimento alla lettera viola “inaspettata”, e anche per questo la maggior parte degli spettatori della vicenda aveva invece già intuito molto, se non tutto. Soltanto qualche settimana fa, tra l'11 e il 15 febbraio scorso, con comunicati e dichiarazioni, la Fiorentina aveva chiaramente ribadito le condizioni ritenute fondamentali (la rapidità, i costi, il controllo totale) e soprattutto espresso più di una perplessità su tempi e dinamiche legate al bando.

Era stato lo stesso club a rivolgersi a tutti i Comuni dell'hinterland che intendessero proporre opzioni e aree e tra le righe dei comunicati firmati Commisso si era ampiamente capito che il bando non avrebbe convinto il club. Alla luce di come si è definita “inaspettata” la lettera dell'americano vien da pensare che non solo sui tempi dell'area Mercafir, ma anche sulle stesse posizioni delle parti in causa, ci sia stato un nuovo malinteso.