UN INCHINO, UN VIOLINO, Sogno Fiorentino
Era il sogno di Cesare Prandelli. Ricomporre, all'ombra della Cupola del Duomo, la sua coppia di bomber. Gila e Mutu. Il Fenomeno è arrivato a Firenze due anni fa, nonostante la bufera calciopoli, e sin da subito è entrato violentemente nei cuori dei sostenitori gigliati. Firenze ama i numeri dieci, i giocatori di classe, i fantasisti. Mutu, dunque, da subito è diventato il fenomeno. Il fenomeno di Firenze. Per Gila ci è voluto più tempo. Due anni di messaggi, di ammiccamenti, di inviti velati, ma nemmeno troppo. Alla fine è arrivato. Il Mago di Orz ha potuto così gioire. Finalmente aveva i suoi pupilli, insieme. Ha tremato, per qualche giorno, in quel di San Piero a Sieve, quando il rumeno sembrava destinato alla Roma. No, non proprio ora, ha pensato il mister, che ha visto poi la sua società imporsi e trattenere il fuoriclasse.
Lo ha detto fin dal primo giorno di questa lunga preparazione. "Adrian e Alberto possono essere micidiali, si capiscono con uno sguardo e sono fatti per giocare insieme". Firenze, si sa, si fida ciecamente della sua guida. Qualsiasi cosa dica Prandelli viene ascoltata, con attenzione, e seguita dalla città. Le prime apparizioni, tuttavia, non sono state esaltanti, soprattutto da parte di Mutu. Troppo distratto, si è detto, troppo indietro di preparazione. "Niente paura - ha detto il tecnico alla vigilia della sfida di ieri sera - Adrian puà apparire in precarire condizioni, ma è un animale da gara, non deluderà". Gila i suoi timbri, nelle amichevoli estive, li aveva messi, ma anche lui non era brillante, troppo il lavoro nelle gambe, tanta la fatica da smaltire.
Bene. Mutu ci ha messo tre minuti a far espoldere il "Franchi" e, di colpo, tutte le voci, i litigi, le amarezze estive sono scomparse, spazzate via dal boato della "Fiesole". Una punizione, come ad Eindhoven, una pennellata di classe pura a dipingere l'incrocio dei pali. E via con l'inchino. Apri gli occhi Firenze, il fenomeno è tornato. Gilardino, nel primo tempo, si è battuto come un leone. Ha preso botte, ha agito da punto di riferimento per i compagni. Un impatto devastante quello del Gila sulla squadra viola. Personalità, grinta, "peso", profondità. Un primo tempo da leader, nel quale è mancato solo il goal. Poco male, perchè dopo dodici minuti della ripresa, alla prima vera occasione capitatagli, il numero undici viola ha colpito, come un cobra. Aveva fame di goal, aveva voglia di essere decisivo. Sotto gli occhi di Lippi, sì, ma soprattutto sotto la Fiesole. Aveva una promessa da mantenere. "Fatemi lavorare per bene, in ritiro, e poi prometto che andrò a suonare presto il violino sotto la Fiesole". Non presto, subito! Una corsa di gioia, e via, a sviolinare insieme ai tifosi.
Funziona, la coppia delle meraviglie. Funziona nonostante ancora entrambi non siano al meglio fisicamente. Ma la rete, intanto, l'hanno già scossa. E sono stati due goal decisivi, entrambi quadro perfetto del loro repertorio, fatto di classe allo stato puro per Mutu, e di straordinario senso del goal per Gilardino. Meglio di così, non si poteva cominciare. Se uno s'inchina, e l'altro sviolina, beh, puoi sognare Fiorentina!