UN'ANIMA DIVERSA

24.12.2019 00:00 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
UN'ANIMA DIVERSA
FirenzeViola.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Si fatica a immaginare una Fiorentina che abbandoni il fioretto per dedicarsi alla sciabola, semplicemente perché persino di fioretto in casa viola se n’è visto poco. Ma certo la scelta ormai ufficiale di affidare la squadra a Beppe Iachini (ieri il comunicato di un accordo da 18 mesi che prevede la possibilità del club di svincolarsi al termine della stagione pagando una penale) disegna il nuovo percorso dei viola, una strada molto più calata nella dura realtà della salvezza che non nei sogni di gloria europei che il club vorrebbe sventolare già dalla prossima estate. L’arrivo in panchina di Iachini sancisce un inevitabile punto di rottura tra le idee che in estate avevano guidato, almeno in linea teorica, l’assemblamento della squadra di Montella e quelle che invece porterà il nuovo tecnico. 

Di certo il senso di affidarsi all’ex allenatore, tra le altre, di Sassuolo ed Empoli è anche e soprattutto quello di rendersi conto del rischio che la squadra corre nel girone di ritorno. Un calo che dovrà essere per forza limitato dagli interventi sul mercato, ma che necessita al tempo stesso di una netta inversione di tendenza sul fronte della personalità. E’ su questo piano che la Fiorentina si augura di vedere la mano di Iachini, osservando una squadra più cattiva, magari più unita in campo nei momenti di difficoltà, e perché no, pure più disposta a correre. 

Dal carattere alla personalità fino alla condizione atletica è soprattutto su questi aspetti che è lecito attendersi un cambiamento nel rendimento dopo l’arrivo di Iachini. Perché se i risultati di Montella parlavano a suo sfavore lo stesso atteggiamento sul rettangolo di gioco non ha mai pienamente convinto. Tra un litigio e l’altro per un pallone sbagliato, o con un compagno abbandonato a sé stesso dopo una gomitata o un calcetto rimediato in uscita bassa, sono anche queste le prime correzioni sulle quali Iachini dovrà lavorare e possibilmente intervenire. Perché in questo momento alla Fiorentina, oltre che un gioco, serve anche un'anima diversa.