TEMPUS FUGIT
Sono giorni molto delicati per il presente ed il futuro della Fiorentina. Dopo la rocambolesca vittoria sul Brescia e, soprattutto, dopo la prima vera contestazione che una parte del pubblico ha riservato alla famiglia Della Valle, gli occhi della piazza sono inevitabilmente puntati sul mercato. Quando il presidente Cognigni, poco prima della sfida di Torino contro la Juventus, parlò del mercato di gennaio, disse che sarebbero arrivati tre nuovi acquisti. Da quella sera si sono aggiunti alla lista dei non disponibili Mutu, con ogni probabilità definitivamente, e Boruc che, dopo l'infortunio rimediato proprio in quella gara, quando ha giocato lo ha fatto in non perfette condizioni fisiche incassando tre gol in due partite: guarda caso tutti dal lato della spalla infortunata. Ora, se è vero che il sostituto di Boruc dovrebbe essere il brasiliano Neto, è altrettanto auspicabile che arrivi anche un vice-Mutu ad aggiungersi a quei rinforzi di cui parlava il presidente viola. Esaminando la rosa a disposizione di Mihajlovic possiamo dedurre che gli altri arrivi dovrebbero essere uno per reparto: un terzino sinistro in difesa, e qui nelle ultime ore è uscito un nome molto suggestivo come quello di Criscito del Genoa, un interno di centrocampo duttile che possa permettere a Mihajlovic di cambiare modulo, e un attaccante che possa far rifiatare Gilardino. Il tempo passa e molti possibili obiettivi viola si stanno accasando altrove. Per Pantaleo Corvino, dopo le polemiche per gli affari di un anno fa, questa è forse la finestra di mercato più delicata della carriera.
Non si può più sbagliare. Ci sono il presente ed il futuro della Fiorentina in ballo. Ma la gara di domenica ha visto salire per la prima volta sul banco degli imputati anche lo stesso Mihajlovic che, con o senza nuovi arrivi, dovrà riuscire a dare finalmente un gioco alla squadra. Tempi duri per l'allenatore ed il ds viola. C'è la sensazione che a giugno ci possa essere una rivoluzione tecnica: le ombre di Spalletti e Dunga si allungano sulla testa del tecnico serbo così come quella di Walter Sabatini potrebbe porre fine all'era Corvino a Firenze. Ma gli attuali comandanti della truppa viola hanno ancora tempo per dimostrare il loro valore. Occorre fare presto però; Firenze ha esaurito la pazienza ed il tempo vola. La speranza è che venga utilizzato al meglio.