SE TELEFONANDO...

08.10.2020 13:00 di  Niccolò Santi  Twitter:    vedi letture
SE TELEFONANDO...

Per la Fiorentina l'ultima settimana di calciomercato, e in particolare i due giorni antecedenti il gong, è stata indubbiamente la più movimentata della sessione estiva. In un batter d'occhio, infatti, sono tornate a farla da padrone le insistenti voci di un pontenziale addio di Federico Chiesa alla città di Dante in direzione Torino, sponda Juventus. Detto, fatto: i bianconeri si sono liberati degli esuberi presenti in rosa e hanno fatto proprio il cartellino del giocatore con una comoda rateizzazione del pagamento. 

Quel che ha sorpreso, o forse nemmeno troppo, è stata la freddezza con la quale si è chiuso il rapporto tra l'attaccante e il club in cui ha militato per ben tredici anni. La prima vera frecciata è giunta in conferenza stampa per bocca del direttore sportivo viola, Daniele Pradè, solitamente mago della diplomazia: "Non c'erano i presupposti per tenere Chiesa, soprattutto perché il padre ci considerava sempre un veicolo per arrivare ad altre situazioni". Dritto al punto, a riprova di un rapporto abbondantemente deteriorato.

Poi la sferzata (finale?) del presidente, Rocco Commisso, visibilmente deluso prima ancora che arrabbiato: "L'anno scorso, a Chicago, la prima cosa che ho fatto è stata aspettare Chiesa davanti al bus: vi dico solo che da dopo il suo addio non l'ho più risentito, pensate voi. Non credo di meritarmelo". Un taglio netto, quello voluto da Federico, che non ha ammesso neppure una telefonata di ringraziamento al tycoon italo-americano fosse solo per l'alta considerazione e la stima da lui mostrata nei suoi confronti sin dal principio.

Per non parlare dell'ingenerosa prontezza con cui il classe '97 ha smesso di seguire il profilo Instagram della Fiorentina non appena il suo approdo alla Vecchia Signora è divenuto ufficiale, come a palesare un certo sollievo nel sapersi affrancato dai colori che l'hanno cresciuto dalle giovanili. Epilogo amaro di una storia che, innegabilmente, si ripete quale manifesto di uno sport che sotto il profilo dei valori - ahinoi - ha sempre meno da offrire. E chissà se la famosa telefonata a Commisso, prima o poi, arriverà...