ROCCO VS JUVE: UNA RIVALITÀ SU PIÙ FRONTI

04.11.2021 13:00 di  Alessandro Di Nardo   vedi letture
ROCCO VS JUVE: UNA RIVALITÀ SU PIÙ FRONTI
FirenzeViola.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Rocco contro Juve, parte ennesima. Fra due giorni andrà in scena un altro atto di una rivalità che trascende l’odio sportivo tra tifoserie ma che investe anche tematiche “politiche”, economiche e umane: quello di sabato alle 18 sarà il quinto Juventus-Fiorentina per Rocco Commisso e da quando l’italo-americano si è insediato alla presidenza del club gigliato questa gara da sempre diversa dalle altre ha assunto ancor più sfumature. In due anni abbondanti di presidenza quello che non si può certo imputare al presidente venuto da Oltreoceano è infatti di non aver provato a comprendere le diverse sfaccettature del tifo viola, tra le quali la rivalità con la Juve è una delle caratteristiche preponderanti. 

Sotto la presidenza Commisso sono state quattro le sfide ai bianconeri, nessuna banale: la prima fu nel settembre 2019, quando in un Franchi gremito all’inverosimile si assisteva allo scontro tra due mostri sacri del calcio moderno come Franck Ribery (appena arrivato alla Fiorentina) e Cristiano Ronaldo (alla sua seconda stagione a Torino); di quello 0-0 rimane soprattutto il momento in cui i due sette si incrociarono in un recupero di Ribery su Cristiano che sancì lo scoppio dell’amore di Firenze per il francese. Ci spostiamo di qualche mese, a inizio 2020, quando la Fiorentina capitola allo Stadium per 2-0 in una gara caratterizzata da due rigori a favore dei bianconeri. A dicembre 2020 Commisso coglie la sua rivincita con un 3-0 fuori casa tanto storico (prima vittoria allo Stadium in campionato) quanto salvifico per la classifica dei viola. L’ultimo precedente è l’1-1 di aprile, passato alla memoria collettiva dei tifosi per il cucchiaio su rigore di Vlahovic a Szczesny.

Agli scontri in campo fanno da contraltare quelli verbali fuori dal campo. "Sono sei mesi che sono qui e non ho mai parlato in questo modo ma sono veramente molto arrabbiato. Sono disgustato, gli arbitri non possono decidere le partite. La Juventus, con 350 milioni di monte ingaggi, non ha bisogno di aiuti arbitrali, è già abbastanza forte da sola. Se vogliamo portare in giro per il mondo l'immagine del calcio, non possiamo mostrare cose del genere. Sono davvero arrabbiatissimo". Questo quanto detto da Commisso  a DAZN al termine della partita sopra citata del febbraio 2020, uno sfogo che non era però il primo, che era arrivato a pochi mesi dal suo insediamento (luglio 2019), quando in un’intervista a Sky Sport disse “ La Juve ha troppo potere in Italia, non è buono per il calcio italiano se vince sempre la stessa squadra. Poi quando va in Europa torna a casa senza niente, sono deluso da questo…”. L’ultima frecciata risale a fine settembre, quando a Novantesimo Minuto Rocco criticò sia i bianconeri che l’Inter per i bilanci non in regola.

Una battaglia sul campo ma anche politica quindi, a cui fa seguito un rapporto controverso sul mercato: il primo anno della presidenza Commisso è stato caratterizzato dalla grana relativa a Federico Chiesa, calciatore prima blindato poi ceduto nel settembre 2020 proprio ai rivali della Juventus, non prima che il presidente avesse provato a far di tutto per trattenere un giocatore che aveva sin da subito preso sotto la sua ala e da cui, ripete spesso, si sentì poi tradito. Adesso ad unire sul mercato Fiorentina e Juventus c’è il nome di Dusan Vlahovic, uno di quelli in cima al taccuino di Nedved e soci. Anche col serbo Rocco sembra aver avuto un rapporto paterno incrinato dai problemi relativi al rinnovo e alle discussioni coi suoi procuratori e la visita del gioiellino a Torino potrebbe essere l’occasione per chiarire il suo futuro.

Insomma, l’arrivo di Rocco in Italia ha contribuito a rivitalizzare la rivalità sempiterna tra viola e bianconeri sui tre fronti, campo, mercato e politica. Il modo di porsi del presidente e le battaglie portate avanti anche sul campo del financial fairplay e contro la Superlega hanno dato forza ad un nuovo dualismo tra Fiorentina e Juventus anche nei salotti della Lega; dall'altra parte l'approdo di un self-made man nel calcio nostrano ha rinforzato una narrativa, quella della classe emergente che sfida l'establishment, che sabato vedrà l'ennesimo atto di una saga destina a continuare sia in campo che fuori.