RISORSA EUROPEA
Alzi la mano chi avrebbe mai pensato che in un piovoso giovedì di novembre Andrea Lazzari avrebbe avuto, se non proprio la maglia da titolare (ma le sue chances con in clamorosa ascesa), quanto meno la possibilità di giocare un ampio spezzone di una gara europea con la casacca della Fiorentina. Nessuno, forse. Nemmeno i direttori stessi, che in estate hanno fatto di tutto per trovare una soluzione adeguata per il giocatore e la società per terminare un rapporto che con la maglia viola dura - tra pochi alti e tantissimi bassi - dal 2011 (alla non trascurabile cifra di 700.000 euro all'anno) e che sulla carta dovrebbe concludersi nel prossimo giugno con uno svincolo annunciato.
E invece no: la Fiorentina, in un'annata a dir poco sfortunata in cui ha dovuto fare a meno del suo top-player fin da fine agosto, proseguendo poi con i crack di Mario Gomez e quello, fresco fresco, di Bernardeschi, ha riscoperto in Lazzari una risorsa per l'Europa in più, quasi del tutto inaspettata. Un giocatore italiano (il che per la lista Uefa fa sempre comodo) e reduce da due brillanti stagioni con l'Udinese. E la riprova che lo stesso Lazzari si sia perfettamente calato nella nuova dimensione viola, distante anni luce da quella che aveva lasciato nell'incubo retrocessione di Lecce tre anni prima, la si è avuta a Borisov, nella sfida contro la Dinamo Minsk.
Quella sera Lazzari fu gettato nella mischia a 30' dalla fine e riuscì in poco tempo a fornire l'assist ad Ilicic per il raddoppio della Fiorentina, prima che la gara finisse in goleada. La risposta migliore, quella che anche il giocatore si attendeva dopo settimane di dubbi sulla sua permanenza a Firenze e che anche stasera Lazzari cercherà di dare, partendo con ogni probabilità dal 1'. Da riserva a risorsa: alzi la mano chi lo avrebbe mai pensato.