REGOLE E SBERLEFFI
Dieci punti e una multa da 718 mila euro. Il patteggiamento della Juventus chiude la lunga fase dei dibattimenti su un campionato che passerà alla storia anche per la maxi sosta del Mondiale. La classifica finalmente si delinea, mentre l'ottavo posto sembra solo superficialmente perdere valore europeo, visto che ulteriori interventi della UEFA paiono tutt'altro che remoti.
Davanti alla giustizia sportiva i bianconeri hanno abbandonato l'attendismo degli ultimi tempi e sostanzialmente ammesso le proprie colpe, ma l'ammenda in questione non fa altro che aumentare la sensazione che per cambiare determinate dinamiche servirebbe tutt'altro.
Se il presidente Commisso aveva già dovuto ingoiare diversi atteggiamenti, non ultimi quelli relativi alla rateizzazione delle imposte relative al 2022, adesso c'è da domandarsi che tipo di reazioni potrebbe avere dinanzi a un sistema calcio che ancora volta sembra reticente a qualsiasi rivoluzione.
In tempi di baruffa in Lega (l'ultima assemblea su diritti tv e advisor si è conclusa anzitempo dopo un duro scontro tra De Laurentiis e l'ad De Siervo) la multa comminata alla Juventus sembra rappresentare quasi uno sberleffo ai club che hanno scelto di camminare lungo la strada delle regole o più semplicemente dei bilanci sani, un'abitudine che non solo la Juventus ha deciso di snobbare negli ultimi anni e che molte altre big hanno sposato alla faccia di una competitività che in Serie A è venuta meno anno dopo anno.