QUALE FACCIA DELLA MEDAGLIA?
Pragmatismo e filosofia, se un po’ tutto può esser visto da diverse angolazioni figuriamoci uno sport dove non sempre vince chi gioca meglio. Così tra le pieghe delle analisi seguite al successo sul Parma è nata irrefrenabile la divisione tra chi ha letto le responsabilità del tecnico per le scelte iniziali, e il conseguente approccio sbagliato alla partita, e chi invece ha puntato il dito sulla rosa a disposizione e le difficoltà di mantenere sempre alta la qualità nel corso delle varie turnazioni dettate dai tanti impegni.
D’altronde valutando da vicino la prima parte di stagione dei viola è innegabile il ritmo fin qui tenuto da Italiano e dai suoi giocatori, ci sono i numeri a testimoniarlo, ma anche il ripetersi di problemi sempre simili a sé stessi. Dalla prevedibilità nella manovra al possesso palla sterile la Fiorentina di mercoledì sera è di nuovo parsa alle prese con i problemi del passato, delle sfide con Lecce, Empoli o Juventus, e se da un lato è lecito chiedersi se e quanto Italiano possa e debba provare a cambiare l’inerzia della propria impostazione, dall’altro emerge anche una rosa che nel suo complesso non sembra uscita così rinforzata dall’ultimo biennio di mercato. Se non proprio nella sua versione titolare, quanto meno in quella delle cosiddette seconde linee.
E allora forse, come un po’ in tutte le cose, la verità sta in mezzo. In mezzo al valore di una rosa che la società poteva accrescere nelle ultime finestre di mercato e a quello di un tecnico ancora giovane, la cui esperienza in Serie A è destinata a crescere come però meriterebbe di crescere anche il suo materiale a disposizione visto che in questi anni l'evoluzione positiva dei risultati è stata comunque centrata.
Due facce della stessa medaglia insomma a seconda di come si voglia vederla, nonchè due indicazioni da mettere insieme per studiare la miglior strategia possibile per il prossimo, imminente, mercato di gennaio.