PEZZELLA, Adiós capitán: i 4 anni in viola

18.08.2021 18:23 di  Alessandro Di Nardo   vedi letture
PEZZELLA, Adiós capitán: i 4 anni in viola
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

19 agosto 2017: German Pezzella diventa ufficialmente un giocatore della Fiorentina, che lo prende in prestito per 500mila euro dal Betis Siviglia. Precisamente quattro anni dopo il difensore fa il percorso inverso e torna in Andalusia. In mezzo un’esperienza professionale di luci ed ombre ma un excursus emotivo difficilmente pareggiabile. L’argentino classe ’91 arriva a Firenze per fare coppia con Davide Astori al centro della difesa pensata da Stefano Pioli: il miglior Pezzella si vede proprio nei mesi accanto al numero 13, con il quale forma un duo complementare ed affiatato. L’esperienza di Pezzella a Firenze viene stravolta inevitabilmente il 4 marzo 2018, ad Udine, il giorno della tragica scomparsa di Davide. Sono giorni drammatici per l’ambiente fiorentino, soprattutto per German, uno dei più toccati dalla tragedia proprio perché tra i più vicini, sia per atteggiamento in campo che fuori, a Davide: "Dal primo giorno eri al mio fianco consigliandomi e aiutandomi. Un uomo sincero e frontale. Ho imparato molto da te questa volta e mi fa piangere l'anima per pensare che non ti vedrò di più al mio fianco facendo ciò che amiamo e godendoti ogni giorno" dirà il difensore di Bahia Blanca all'indomani della scomparsa del compagno.  

Nei mesi successivi Pezzella è protagonista della cavalcata viola che permette alla squadra di Pioli di sfiorare l’Europa, meritandosi con le prestazioni il riscatto a titolo definitivo della Fiorentina e la fascia da capitano del suo amico. Dall’anno successivo però, con Pioli prima e Montella poi, qualcosa si rompe con l’ambiente. Si alternano le guide tecniche ed i risultati negativi e spesso il capitano è preso come capro espiatorio delle sconfitte. “Come è possibile che un giocatore che ha mostrato di poter competere ad alti livelli in serie A e anche in Nazionale argentina-dove nel frattempo scala le gerarchie- non sia in grado di tornare ai suoi standard?” si chiedono i tifosi. A complicare tutto arrivano le due operazioni allo zigomo che ne limitano di molto le prestazioni e soprattutto il Covid, che lo colpisce nel marzo 2020. Il suo ultimo anno in viola è caratterizzato da alti e bassi e accompagnato dalla costante sensazione che il rapporto col club fosse logoro da tempo.

Oggi, a quattro anni di distanza dal suo arrivo, è stata messa la parola fine della storia tra lui e la Fiorentina, due che si sono tanto amati senza forse essersi mai capiti. Difficile comprendere la parabola dell’argentino se si guarda solo il campo: in questi anni German ha dimostrato di avere una componente emotiva che spesso ne ha risaltato i valori ma che alle volte ne ha offuscato le qualità. Quando le cose andavano male, lì in mezzo alla difesa lui sembrava soffrire più degli altri. Da addetti ai lavori e tifosi è giusto giudicare il calciatore professionista, che è sembrato spesso poco affidabile nell'ultimo periodo (soprattutto nella difesa a tre di Prandelli e Iachini); ma possiamo cercare di fare anche un esercizio di empatia e provare a comprendere che Pezzella è stato prevalentemente il Capitano dopo Astori, un'eredità ed un'ombra con cui ha dovuto convivere per più di tre anni. Per questo, al di là delle presenze (131) e dei gol (7, quasi tutti di testa) l’immagine di Pezzella che i tifosi della Fiorentina conserveranno è quella della sua esultanza sotto la curva con la fascia di Davide spiegata come fosse una bandiera; un ricordo agrodolce, come i quattro anni di German in viola.