MONTELLA, NON SARÀ ULTIMO TRENO, RONCAGLIA ASSATANATO

09.03.2013 13:47 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
MONTELLA, NON SARÀ ULTIMO TRENO, RONCAGLIA ASSATANATO

Vigilia di campionato di Lazio-Fiorentina, match importantissimo per le ambizioni europee della Fiorentina, sotto i biancocelesti in classifica di 2 punti. Per la partita di Roma i viola dovranno fare a meno di Alberto Aquilani - squalificato - e di Mounir El Hamdaoui, out per un problema alla schiena. Queste le parole di mister Montella in sala stampa:

Sulla partita di domani sera: ''Affrontiamo una squadra molto solida che nel 2013 ha avuto un rendimento altalenante come il nostro. La classifica ed i numeri dimostrano che si tratta di una squadra ostica. Sarà un match difficile ed importante''.

Su un possibile ultimo treno Champions: ''La Fiorentina può arrivare tra il 3° ed il 7° posto. Non sarà un ultima spiaggia. Il nostro cammino è lineare e continuerà ad esserlo per cercare di rimanere aggrappati a queste posizioni di classifica''.

Su come sbancare l'Olimpico: ''Con giocatori bravi è più facile vincere ovunque anche se in casa la Lazio sta facendo le sue fortune. Adesso dobbiamo fare punti in trasferta perché in trasferta siamo scivoltati troppe volte. Ora non bossiamo più sbagliare''.

Sulle sconfitte in trasferta: ''Negli ultimi ko è successo un po' di tutto Se vogliamo vincere all'Olimpico dobbiamo mettere da parte tutte le sbavature per provare a far nostra la gara''.

Sulla reale forza della Lazio: ''Ci sono tante componenti: la Lazio è una squadra matura e concreta che sa gestire i vari momenti della partite. E' una squadra equilibrata che rispecchia il carattere del proprio allenatore. Sa aspettare molto bene l'avversario per colpire. La Lazio ha un'ossatura di giocatori che stanno insieme da anni''.

Su Jovetic: ''Lo voglio vedere domani. Prima si diceva che Jovetic doveva essere tolto, ora ci si chiede perché l'ho tolto. Lui si allena bene e darà le risposte sul campo. Ha molta voglia e vuole sempre primeggiare''.

Sui cambi effettuati di recente: ''I cambi vengono fatti sempre in funzione del gioco ed in base al risultato che matura. Spesso sono messaggi che io mando alla squadra. Larrondo domenica è stata un'intuizione perché se non si fosse sbloccato il mio cambio sarebbe stato oggetto di critiche. In queste utlime partite è opportuno fare dei calcoli diversi a partita in corso''.

Su Petkovic: ''Non so se siamo simili: mi piace moltissimo come si comporta in panchina. Ha grande carisma ed ha un grande ascendenza verso la squadra. Mi piacerebbe avere molte sue qualità. E' un allenatore positivo per il nostro calcio. Lo stimo molto''.

Sull'atteggiamento della squadra: ''La mentalità della Fiorentina deve rimanere sempre la stessa perché la squadra è stata costruita con questo imperativo. La Fiorentina deve sempre giocare come sa. La Fiorentina domenica ha fatto un grandissimo secondo tempo perché ha fatto un ottimo secondo tempo, calandosi nella giusta mentalità della partita. E' difficile fare gol e dare spettacolo contro il Chievo perché loro hanno dei giocatori che te lo impediscono''.

Sul paragone tra lui e Guardiola: ''Forse ci assomigliamo perché ci vestiamo uguale (ride n.d.r.). Con Pep vado d'accordo perché è una persona molto colta, mi piace molto come allenatore ma stimo molto anche Mourinho''.

Sul ballottaggio a centrocampo: ''Abbiamo soluzioni diverse; Sissoko non ha continuità negli allenamenti perché veniva da una forma fisica più difficoltosa degli altri. Chi metto in campo mi deve dare la certezza di poter terminare la partita. Lo stesso discorso vale per El Hamdaoui, che si è fermato da poco''.

Su Mati Fernandez: ''Sta meglio, ora gli manca solo il minutaggio''.

Su Roncaglia: ''E' stato fermo per una decina di giorni ma adesso l'ho rivisto con gli occhi assatanati e di questo siamo tutti contenti; ha dimostrato di volerci essere con forza

Su Rossi: ''Sono contento che torni così almeno lo conosco. Solo dopo che si sarà allenato potremo capire quando potrà tornare in campo''.

Sugli arbitri: ''Credo sempre nella buona fede anche se gli arbitri andrebbero sempre lasciati lavorare''.