LAST DANCE
L’anticipo del ritrovo al centro sportivo, nella mattinata di ieri, è il segnale della ripartenza viola. Il modo per ritrovare unità e compattezza anche con confronti serrati (e d’altronde chi si trovava nelle vicinanze del centro sportivo nella mattinata di ieri se ne sarebbe facilmente accorto) quando mancano poco più di 72 ore alla partita più importante di tutta la gestione Commisso.
Sabato sera, in un Franchi che si preannuncia una bolgia per mille motivi facilmente comprensibili, Italiano e i suoi hanno ancora un’opportunità per scrivere il lieto fine e tagliare un traguardo che nessuno avrebbe pronosticato. Un’altra chance, l’ultima, per riprendersi l’Europa che pareva a portata di mano e che a Genova la squadra non è invece riuscita a far sua.
Interrogarsi ancora sul perchè di un k.o. del genere, o delle sue proporzioni, diventa in fretta esercizio sterile quando tra tre giorni proprio la Juventus di Vlahovic rappresenterà l’ultimo ostacolo da superare per regalarsi nuove ambizioni, ed è anche per questo che una volta digerita la sconfitta (pur pesante) la Fiorentina farà bene solo a pensare di voltar pagina. Perché niente è ancora perduto, e quel traguardo europeo al quale un po’ tutti stavano facendo la bocca, è ancora raggiungibile magari togliendosi la soddisfazione di far vedere a chi se n’è andato di cosa è capace Firenze e il Franchi quando vedono il bianco e il nero.