L'ELASTICO
Se c'è un oggetto che meglio di tanti altri ci potrebbe venir utile per spiegare l'evoluzione del rapporto tra la Fiorentina e il suo gioiellino Federico Chiesa, specie da quando è arrivato Commisso, quello è un elastico. Tirando s'espande, mollando torna al punto d'origine. Una similitudine azzeccata per i cambi d'umore, di registro e di scenario riguardanti il figlio d'arte in maglia viola e tutto l'universo, ad oggi solamente della Fiorentina, che lo circonda.
Tutto comincia dalla scorsa estate, quando l'appena insediatosi Commisso mise un cartello sopra il suo talento più brillante. "Non si vende", leggevano gli avventori, Juventus in prima fila. Con un certo carisma, il proprietario del club gigliato fece capire che Chiesa non sarebbe stato "il Baggio di Rocco": chi vuol intendere, intenda. Dopo la fine del mercato, un rincorrersi di voci e chiacchiere per cui il ragazzo non era contento, una sorta di spasmodica caccia al sorriso perduto.
La chiave di volta sembrava essere stata trovata con l'inizio del nuovo anno e il cambio di allenatore. Via Montella, dentro Iachini, e il primo a beneficiare di questa modifica sul ponte di comando pareva essere stato proprio Chiesa, capace di tornare a sorridere e di dare tutto per la causa viola. Tanto di quell'ottimismo ritrovato che si riprese a parlare di un futuro fiorentino, sancito da un ricchissimo rinnovo del quale si era cominciato a discutere nell'incontro tra il padre Enrico e Commisso in persona. Un accordo che porterebbe, o avrebbe portato che dir si voglia, Chiesa ad eguagliare - e forse pure superare - Ribery nell'Olimpo dei più pagati.
La situazione attuale, però, racconta uno scenario diverso. Per bocca dello stesso Commisso, infatti, il velo d'incedibilità assoluta, assieme al veto "mai alla Juventus", è caduto. Qualche giorno fa infatti il miliardario italo-americano, parlando alla Gazzetta dello Sport, ha specificato come anche Chiesa possa partire, ma solo a due condizioni: che sia lui a chiederlo in primis, e che chiunque voglia assicurarselo porti un'offerta adeguata al suo valore. Così, negli ultimi giorni, è ripartito il tran tran intorno al suo futuro. L'elastico è tornato ad allargarsi, in attesa di una stabilità definitiva. Su tutti i fronti, però.