L'AMAREZZA, LE OCCASIONI SPRECATE E QUEI CAMBI DUBBI
La Fiorentina torna a casa con un pugno di mosche. La disfatta di Empoli ha il sapore della beffa, sia per la mezz’ora piena di vantaggio avuta a proprio favore, sia per le due reti incassate rispettivamente a tre e un minuto dallo scadere. “Questa è la sconfitta che mi ha fatto più male”, ha dichiarato Vincenzo Italiano nel post gara con la stessa amarezza manifestata dal capitano Cristiano Biraghi, che ha aggiunto: “Quando crei così tanto, devi sfruttare al meglio le tue occasioni”.
Già, proprio quelle tante, troppe opportunità che la Fiorentina non è riuscita a capitalizzare e che ancora gridano vendetta: secondo le statistiche, per intendersi, di 16 tiri soltanto 7 hanno raggiunto lo specchio della porta avversaria. E solo uno l'ha oltrepassata. Se una cosa l’abbiamo capita è che la compagine viola, la quale tanto fa divertire i propri sostenitori, difficilmente può permettersi di abbassare i ritmi con un'unica rete di scarto. Anche perché le cantonate della difesa non sono passate inosservate, vedi i clamorosi black out di Martinez Quarta in almeno due frangenti, gli errori di Milenkovic in entrambi i gol presi e il ritardo di Odriozola sul 2-1 di Pinamonti.
Probabilmente neanche il tecnico Italiano è esente da colpe, visto che i suoi cambi hanno lasciato più di una perplessità. Castrovilli ancora una volta non è stato in grado di incidere, Amrabat ha dato quasi l’impressione di sentirsi ormai fuori contesto (sirene di mercato in arrivo a gennaio?) e a Maleh è mancata forse l’esperienza per gestire una partita così aperta. Resta la consapevolezza di non aver approfittato dell’ondata di entusiasmo venutasi a creare dopo il bel trionfo sul Milan.