L'ADDIO DI FV A CICCIO RIALTI
Ciccio, ma che combini? Un padre, un maestro, una guida. E adesso come faremo senza di te?
Purtroppo la notizia è di quelle che fa male, perché ci ha lasciato un signor collega, una persona alla quale noi giornalisti fiorentini siamo legati da sempre. Giovani e meno giovani.
Personalmente avevo 17 anni, la prima volta che varcai la soglia della sala stampa dello stadio Artemio Franchi e la prima persona che conobbi fu lui, Alessandro Rialti del Corriere dello sport. Una voce inconfondibile, così come il suo portamento e la sua ironia sottile. Sorridente, speciale, ma anche bello cazzuto quando ce n’era bisogno. Avrebbe compiuto 69 anni tra qualche giorno, ma questa volta il compleanno non lo festeggerà con i suoi cari, ma con la sua collega e amica Manuela Righini che lo avrà accolto con un grande abbraccio in Paradiso.
Lo stesso abbraccio che ci sentiamo di inviare ai suoi due figli, ai suoi familiari, alle persone che gli erano più vicine. Perché Ciccio era un riferimento per tutti, per la società Viola, per i tifosi della Fiorentina e per noi colleghi era il decano, una colonna, ha attraversato cento Fiorentine diverse e si è sempre fatto rispettare per la sua professionalità e il suo entusiasmo per un lavoro che ha sempre amato. Non mollando mai.
Da oggi siamo più soli, meno forti, meno determinati. Non avremo più una guida.
Ciao Ciccio,
Grazie per tutto quello che ci hai insegnato, per quello che ci hai trasmesso, per l'eredità professionale che ci lascerai.
Le lacrime non smettono.
Ci mancherai. Mi mancherai,
Sara Meini
Le condoglianze di FirenzeViola.it