JOVIC, 4 curiosità sul nuovo attaccante viola

10.07.2022 18:40 di  Alessandro Di Nardo   vedi letture
JOVIC, 4 curiosità sul nuovo attaccante viola
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© foto di Federico Titone/BernabeuDigital.com

A due giorni dal suo arrivo a Firenze, in casa Fiorentina sta continuando a crescere l'entusiasmo e la curiosità attorno al nuovo centravanti viola. Luka Jovic, 24 anni da Bijeljina, arriva in Italia con aspettative e rivalse da prendersi rispetto a quanto fatto negli ultimi anni in Spagna ma anche con diversi punti interrogativi derivanti dall'esperienza al Real. In attesa che il campo ci dica di più sulle qualità del calciatore, andiamo a scoprire alcune curiosità dello Jovic personaggio, aneddoti e particolarità legate al suo carattere e alla carriera avuta finora.

-LA DATA INCISA NEL CUORE (E NON SOLO)- Una carriera (da professionista) che inizia col botto: il 28 maggio 2014, quando ha 16 anni, 5 mesi e 5 giorni, debutta coi “grandi”; lo fa con la leggendaria maglia della Stella Rossa e, dopo essere subentrato nella ripresa, bagna il debutto siglando anche il suo primo gol in carriera, diventando il più giovane marcatore nella storia del club di Belgrado. Un debutto da predestinato, scritto nelle stelle e sui suoi scarpini: come ha spiegato in un’intervista dell’aprile 2019, Jovic porta ancora quella data (28/05/14) con sé, incisa sulle sue scarpe da gioco.

-LA CONNESSIONE CON DIO- Dio mi ha dato questo talento; mi sono sempre allenato tanto ma alcune caratteristiche sono difficili da imparare; anche il fiuto del gol è un dono divino, ce l’ho sempre avuto”. In un’intervista rilasciata nel gennaio 2019, Jovic cerca parla del suo fiuto per il gol come qualcosa di primordiale, addirittura ultraterreno. Calcio e religione si uniscono nel talento serbo, fervente religioso tanto da avere il volto di Gesù Cristo come unico tatuaggio.

-IL PERIODO D’ORO: LA STAGIONE 2018/19- La traiettoria professionale di Jovic subisce un’impennata fino ad allora inimmaginabile nell’estate 2018 quando, dopo il passaggio a vuoto col Benfica (dove approderà ancora diciannovenne per un trasferimento dalla Stella Rossa che, lui stesso rivelerà, lo ha fatto piangere per tre giorni), Fredi Bobic, direttore sportivo dell’Eintracht Francoforte, lo acquista in prestito dai lusitani. In Germania Jovic si trasforma e in nove mesi mette a segno 27 gol (di cui 10 in Europa League). In quell’annata, che si concluderà col passaggio al Real Madrid per 65 milioni, Jovic è inarrestabile e, per tornare ad un tema toccato in precedenza, sembra toccato da una mano divina: a testimoniarlo è anche un fermo immagine che riguarda una partita di Europa League contro il Chelsea a Stamford Bridge, un’istantanea in cui si vede l’ex viola Ante Rebic (allora all’Eintracht) alzare le braccia in segno di esultanza ancora prima che la palla arrivi a Jovic, che pochi istanti dopo segnerà il gol del momentaneo 1-1. Una foto che meglio di tutte semplifica l’infallibilità del serbo in quella stagione sensazionale.

GLI ANNI BUI IN SPAGNA E IL BARBECUE DELLA DISCORDIA- La carriera del nuovo acquisto viola, lo sappiamo ha come spartiacque il trasferimento alla casa blanca: dopo la stagione turbinosa con l’Eintracht, Jovic stecca un salto di qualità e ambiente a cui evidentemente non era pronto ed al Real, in due stagioni e mezzo (intervallate dal ritorno in prestito all’Eintracht, anche questo senza fortuna) il classe ’97 colleziona solamente 14 partite da titolare su 53 apparizioni, segnando appena 3 reti. Un incubo professionale la sua permanenza a Madrid, reso complicato anche dall’atteggiamento di Jovic fuori dal campo: la stampa spagnola non gli ha perdonato alcuni comportamenti definiti “non professionali”, tra cui l’infortunio al piede patito in pieno lockdown in Serbia, durante un trasferimento non autorizzato dalla Spagna. Celebre, in negativo; una fuga che stava per costare anche sei mesi di galera all’attaccante serbo, che pochi mesi dopo è salito nuovamente ai doveri di cronaca per alcune foto postate da amici invitati ad una festa tenuta nella sua casa di Madrid, un barbecue tenuto quando ancora era infortunato che ha scatenato polemiche e reazioni anche da parte della società.