IN REPLICA
Dare per scontato qualcosa, in casa viola, è fin troppo pericoloso. Che siano due belle vittorie in trasferta, o più semplicemente le parole di qualche dirigente, non si può davvero mai andare sul sicuro. I blitz di Milano e Roma, del resto, si sono rivelati inaspettati guizzi d'orgoglio del gruppo uniti a una buona dose di cinismo nello sfruttare le debolezze delle due avversarie in questione, mentre sulle parole di Cognigni a fine gara è bastata la confusione che si è creata sugli eventuali ingressi in società. "Non ci sarà un unico responsabile del mercato", del resto, è stata la dichiarazione che ha fatto pensare ai più che, oltre a un diesse, potesse arrivare qualche ulteriore dirigente (infondo di uomini di calcio, in questa Fiorentina, non è che ce ne siano a bizzeffe), ma a giudicare da quanto trapelato subito dopo, incluso il ruolo di Macia, è invece su un'unica figura che i Della Valle si vogliono concentrare.
Quelle che restano, allora, sono poche ma preziose certezze. La prima, e più evidente, è che questa squadra sia stata costruita male. Senza attaccanti, senza un filo logico, senza un'impostazione di gioco che il precedente allenatore, tra l'altro, non era riuscito a dare. La seconda è invece che, nonostante le belle prove di San Siro e dell'Olimpico, molti dei giocatori attualmente in rosa possano andare tranquillamente a cercar fortuna altrove. Nei giorni che avevano seguito le vittorie con Milan e Roma sembrava potersi innescare un clamoroso gioco alla conferma. La prova di Bergamo, in tal senso, ci auguriamo abbia fatto capire con grande chiarezza come questa Fiorentina sia (quasi) completamente da ricostruire. A tempo debito, speriamo che arrivino le ulteriori certezze sul futuro. Ovvero che la proprietà decida di re-investire nella squadra nonostante i 32 milioni di euro di debito appena ripianati, e nonostante un momento generale che tutto favorisce fuorchè gli investimenti.
Perchè, alla fine, e in attesa di comunicazioni sul futuro assetto (dopo il match con il Novara, davvero, la salvezza potrebbe essere matematica) l'unico augurio possibile è che il club viola non ripeta gli errori delle ultime 2 stagioni (a livello tecnico, ma anche a livello strategico e comunicativo) e che, magari, provi a ripetere quelle che erano state le annate iniziali. Con una proprietà presente, un diesse e un allenatore in grado di trovare dal confronto (o anche dallo scontro) il motore di una Fiorentina che scalò persino la Champions League. Perchè in fin dei conti, nella sconfitta di Bergamo, non c'è assolutamente niente di nuovo. Trattasi del solito, noiso, film. Trasmesso sugli schermi fiorentini, in replica continua da due campionati.