IL TIFO AL TEMPO DEL COVID19: V.C.TRENTO, SIMPATICI RICORDI IN ATTESA DEL RITIRO

07.05.2020 00:00 di  Sonia Anichini   vedi letture
IL TIFO AL TEMPO DEL COVID19: V.C.TRENTO, SIMPATICI RICORDI IN ATTESA DEL RITIRO

Di che umore saremmo stati, noi tifosi viola, in questi giorni dal punto di vista calcistico nella vita pre-virus? Il calendario ci fa notare che la Fiorentina avrebbe giocato domenica 3 maggio a Milano contro l’Inter e si starebbe preparando alla trasferta di Roma contro i giallorossi. Una gran brutta, o bella chissà, settimana! Sicuramente i nostri ragazzi starebbero sudando sul campo per lo sprint finale del campionato. Oggi mi sono trasferita, nel mio incontro coi club viola, nella terra dove invece la nostra squadra sgobba nel ritiro estivo, in preparazione delle stagioni calcistiche, e che negli ultimi anni è stata la cittadina di Moena. Incontro infatti Rossella Goldin del Viola Club Trento.

Visto il privilegio di ospitare nella vostra provincia la Fiorentina, speri di rinnovare questo incontro anche per questo anno?

“Mi piacerebbe molto anche perché c’è sempre una bella accoglienza per i viola a Moena e un grande ritorno di immagine per il Trentino. Con la morte nel cuore, perché il calcio e lo stadio mi mancano molto, penso che ci si debba preparare per il futuro, per il prossimo campionato. Come possono ricominciare, giocando anche tre partite a settimana, andando verso il caldo? I calciatori si sono allenati poco e possono rischiare infortuni oltre al pericolo del coronavirus. Il campionato poi rischia di essere falsato: i calciatori che dal 30 giugno cambiano squadra con chi giocano? Per esempio, Amrabat sta con noi o col Verona? Meglio ripartire a settembre-ottobre sperando in un po’ di normalità anche se si dovesse iniziare a porte chiuse.”

Hai qualche ricordo simpatico dei ritiri viola?

“Mi viene in mente il primo anno di Sousa. C’era una bambina che voleva un autografo ma non aveva un foglio sul quale farlo e il Mister glielo fece sulla testa del suo bambolotto. Oppure mi ricordo uno scatenato Ilicic che in bicicletta per poco non mette sotto un gruppo di tifosi. Un altro episodio carino, che non riguarda però Moena, è legato a Frey. Mia figlia si è in quel ritiro innamorata del portiere francese ed era gelosissima quando gli intonavano il famoso coro…quanta f… avrei coi capelli di Frey! “

Come nasce un viola club così lontano da Firenze?

“Da un fiorentino, Rossano Rovai, trapiantato a Trento che, con altri due amici fonda il club nel 1972. Il primo presidente è stato Giuseppe Viola e questo la dice lunga, il destino nel nome. Nel 1976 ha preso il suo posto Luciano Ortore che ha mantenuto il suo ruolo fino alla morte avvenuta il 15 maggio di cinque anni fa. Lo ricordiamo con grande affetto perché era un gentiluomo ed aveva portato il club a essere fra i più attivi di quelli esterni alla Toscana, è il gruppo più anziano ed è stato il più numeroso arrivando a 170 soci nel 2011/12. Adesso siamo 80-90 a causa delle varie vicissitudini personali e al poco appeal degli ultimi anni viola.”

La tua passione viola invece come inizia?

“Avevo solo 10 anni nel novembre del 1981 quando ho scelto la Fiorentina a causa dell’infortunio di Antognoni. Non sopportavo l’idea che la squadra fosse rimasta senza il suo capitano nell’anno in cui lottava per lo scudetto. Sappiamo tutti poi come è andata, ma l’amore per Antonio e la Viola sono rimasti.”

Nel campionato abbiamo lasciato la Fiorentina al 13° posto in classifica. Se virtualmente stessimo giocando, dove vorresti vederla?

“Anche se parliamo di fantacalcio, non sono così pazza da pensare ad una squadra in zona coppe ma in una posizione più tranquilla, sì. Nelle ultime gare giocate mi piaceva il carattere che aveva dato Iachini al gruppo e sono sicura che qualche gradino in classifica lo avremo fatto. L’ultima partita che ho visto al Franchi è stata quella contro l’Inter e mi è rimasto negli occhi il gran gol di Vlahovic e credo che lui ci avrebbe aiutato a fare bene.”

Rimaniamo sul virtuale e ti chiedo quale calciatore vorresti a Firenze in futuro?

“Mi piacciono molto Bonaventura del Milan e Parolo della Lazio ma dubito che ce li cedano. Mi intriga anche l’ipotesi Florenzi, giusto per il suo carattere ed esperienza. Basta che si dimentichi la sua lunga militanza giallorossa perché sono colori che non mi sono simpatici!”

Dalla fantasia alla triste realtà. Come avete vissuto il lockdown da Coronavirus e i primi sprazzi di nuova libertà?

“Come tutti, con una grande paura agli inizi perché non sapevamo niente di questo virus. Io mi sono subito preoccupata molto perché i miei genitori stanno a pochi chilometri da Vo’ Euganeo, nel Veneto, che è stata una zona rossa con molti contagi. Col passare del tempo, il rispetto delle regole e degli altri, ce la possiamo fare. Ci sono stati purtroppo tanti morti ed anche noi abbiamo perso un amico. La riapertura nel mio paese non ha cambiato molto perché siamo pochi e c’è ancora un po’ di timore a muoversi. Ho comunque il desiderio grande di rivedere i miei e di tornare a Firenze.”

Se ti dico Fiorentina, cosa vedi, cosa provi?

“Vedo un grande cuore viola dove tuffarsi dentro perché per me la Fiorentina è vita. Dopo la mia famiglia è la cosa a cui tengo di più.”

La partita che vorresti rivivere?

“Ho il rimpianto enorme di non essere stata allo stadio per il famoso 4-2 contro la Juventus. Non so cosa darei per poterla rivivere sugli spalti!”

La Signora in viola