IL PIÙ È FATTO. MA MANCA PROPRIO IL PIÙ
Il più è fatto. O manca proprio il più? La situazione in casa viola si riassume in una specie di scioglilingua ossimorico perché è in stand by in attesa dell'ultima parola di Rocco Commisso, quando tutto sarebbe già pronto per la successione. Commisso che deve ancora confrontarsi con Beppe Iachini e comunicargli eventualmente la sua scelta. La dirigenza viola, da parte sua, in questi giorni ha lavorato sul successore del tecnico marchigiano ed ha ormai in mano il sì di Cesare Prandelli, ma dall'altra parte del mondo il presidente non ha voglia evidentemente di mettersi fretta. Valuta con i suoi collaboratori di Mediacom, come fa anche con i giocatori, i pro e i contro e, essendoci la sosta, un'ora in più di riflessione, non cambia nulla. Non ha fretta neanche Cesare Prandelli, ben inteso, perché sta nel calcio da troppo tempo, per non capire certe dinamiche.
E nell'ultimo mese c'è già l'esperienza di Semplici all'Udinese a far capire che finché non ci sono le firme non c'è nulla di concreto. Anche Pozzo dopo un confronto con Gotti decise di confermarlo nonostante avesse praticamente già deciso e fatto con il successore, il tecnico fiorentino appunto. Chissà dunque cosa succederà per Beppe Iachini, che da parte sua aspetta fiducioso, quello che pensa lo ha già ampiamente detto nel post partita di Parma. La situazione dunque è simile, con la dirigenza che ha approntato tutto quanto, ma con l'ultima parola spettante solo a Commisso. A lui sta valutare se avallare la scelta e il lavoro della sua dirigenza (in caso contrario sconfessata nelle sue idee), che vivendo a Firenze, capisce la depressione che ormai regna nell'ambiente e nella squadra (sul piano del gioco e del carattere) e sente la necessità dunque di una svolta. Oppure rimanere fermo sull'idea di un calcio senza sussulti che non eccita più il tifo viola.