IL MIGLIOR ATTACCO È LA DIFESA

20.11.2011 19:00 di  Tommaso Loreto   vedi letture
IL MIGLIOR ATTACCO È LA DIFESA
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

In attesa di poter valutare meglio l'impatto dell'arrivo di Delio Rossi sulla Fiorentina, soprattutto a livello di gioco, tanto vale cominciare ad osservare i primi correttivi del neo tecnico viola. Anche perchè, probabilmente, in futuro non sempre arbitri e legni aiuteranno la squadra gigliata come accaduto ieri sera. Eppure, nel riguardare la sfida con i rossoneri, qualche primo ingranaggio un po' più oliato è apparso. Behrami escluso, si capisce. Perchè lo svizzero, comunque, continua ad offrire prestazioni di una quantità impressionante. Che ci fosse Mihajlovic o Rossi sulla panchina, poco cambia.

In una doppia versione. A tratti da difensore aggiunto, quasi fosse un quinto difensore piazzato davanti alla linea a quattro, a tratti da cursore. Spesso per vie centrali, com'è accaduto ieri sera. Il che, di fatto, ha consentito alla Fiorentina di alzare una buona diga, soprattutto nel secondo tempo, contro la quale alla lunga il Milan si è scontrato perdendo incisività. Ed è stato importante, in tal senso, anche il cambio operato da Rossi a metà ripresa. Con un Munari che quasi mai era riuscito a svolgere compiti d'interdizione e con l'inserimento di Kharja che ha regalato più ordine alla linea mediana. E complice un'accoppiata Gamberini-Nastasic che ha dato buoni segnali, al fischio finale, la Fiorentina si è tenuta stretto un punto assai prezioso.

Ecco che, allora, l'avvento di Rossi, per il momento, sembra regalare un briciolo di ordine in più. Quello stesso ordine che, invece, nei primi 45' di gioco non si era visto. Con la squadra probabilmente ancora prigioniera di taluni fantasmi mentali del passato, e un attacco che senza ricevere approvvigionamenti ha visto Cerci sbagliare moltissimo, Lazzari girare troppo lontano dall'area di rigore e Gilardino spengersi alla distanza. In prospettiva, qualcuno, potrebbe anche pensare che la nuova Fiorentina di Rossi, in linea teorica, possa ricalcare schemi soprattutto offensivi, a discapito della fase difensiva.

Almeno questo raccontano le esperienze passate di Rossi sulle precedenti panchine. Non ultima quella debacle contro l'Udinese costata sette reti e un addio doloroso al Palermo. Eppure, alla prima davanti al suo pubblico, il tecnico viola è uscito indenne dalla sfida al Diavolo grazie soprattutto alla sua linea arretrata. E, nel finale, andando ad accarezzare persino il colpaccio (con la sventola di Pasqual) in virtù di ripartenze rapide e del cambio Silva-Cerci che, comunque, ha regalato un po' di coraggio alla squadra rientrata negli spogliatoi dopo 45' di monologo rossonero. Quasi a capovolgere un vecchio adagio sull'attacco come miglior difesa, e riproponendolo con i canoni della "difesa come miglior attacco".