IL FUTURO PRENDE FORMA

13.06.2019 00:00 di Tommaso Loreto Twitter:    vedi letture
IL FUTURO PRENDE FORMA
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Nemmeno il tempo di riprendersi dai giorni fiorentini di Commisso che il toto-dirigenza incendia nuovamente le fantasie dei tifosi. Al di là della struttura societaria che sta prendendo forma è soprattutto la voglia di recuperare storia e tradizione a intrigare, non a caso dopo le conferme sul ruolo che spetterà ad Antognoni l’entourage americano ha già messo nel mirino anche Gabriel Omar Batistuta. 

Detto che il solo pensiero di un Batistuta costantemente vicino alla squadra ha ulteriormente entusiasmato la piazza, è sul fronte del comparto sportivo che adesso serve accelerare. Incontrando Montella come potrebbe avvenire domani direttamente a New York, ma anche cominciando a pianificare il mercato con il nuovo direttore sportivo Daniele Pradè, il cui ritorno è stato ufficializzato ieri (ma a ruota potrebbe seguirlo anche un altro ex di ritorno come Roberto Ripa)

Tasselli che andranno a completare il mosaico che dovrà poi costruire la squadra, fermo restando che il primo nodo da sciogliere sul mercato resta gioco forza quello legato al futuro di Chiesa. Sarà probabilmente Antognoni a tessere le relazioni diplomatiche con babbo Enrico, ma sotto questo profilo il ritorno in città di Joe Barone, previsto già per lunedì, potrebbe preludere ad annunci e ufficialità. Di sicuro i primi passi della nuova proprietà sono di chi vuole affidarsi a una sorta di "usato sicuro", provando a ripartire da quell'accoppiata che, insieme a Macia, tanto bene ha fatto nel triennio tra il 2012 e il 2015.

Praticamente un vero e proprio cambio di paradigma, anche nei toni utilizzati in comunicati assai distanti dalla precedente freddezza. Di fronte a questo quadro sembra già lontano anni luce il recente passato viola, la precedente proprietà e la gestione impostata nell’ultimo triennio. Corvino ha accusato non poco la separazione dei giorni scorsi, ma al di là della buonuscita concordata il suo addio è stato in linea con quello dei Della Valle, ovvero senza la minima traccia di autocritica. Non che per molti tifosi questo aspetto possa rappresentare una sorpresa, ma anche in questo caso, come del resto con i Della Valle, si poteva scegliere una separazione meno avvelenata.