IL COMMENTO, Se si cresce nelle difficoltà...
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© foto di Giacomo Morini
Guardi la classifica e pensi: "sogno o son desto?". La Fiorentina si trova davvero, a due giornate dalla fine, praticamente certa del quarto posto, con un solo punto in meno della Juve e quattro del Milan? Roba da stropicciarsi gli occhi. Roba da raccontare ai nipotini. Questa è una squadra da narrare negli anni che verranno.
L'ennesima vittoria di questo campionato (sono 21 i successi) porta i viola a toccare il cielo con un dito. Anzi, potremmo dire che la truppa di Prandelli è sempre più vicina alla vetta. La vetta di Monte Senario. Il fioretto rischia di diventare realtà. Diciannove chiometri in salita sono una prospettiva tremenda. Una sofferenza che affronteremmo con gioia, quasi godendo. Un'aspra e lunga ascesa verso la gloria.
Pensando al fioretto e alla fatica che speriamo di dover affrontare viene in mente la stagione della Viola. Tremendamente lunga e difficile, a volte quasi insopportabile. Tante polemiche, infortuni e complicazioni come mai si era visto da queste parti da quando sulla panchina si è seduto l'uomo di Orzinuovi. La Fiorentina ha vissuto momenti realmente complicati. Spesso si è trovata ad attorcigliarsi su se stessa. Cambi di modulo, malumori di spogliatoio e bisticci con la tifoseria.
Sembrava l'annata peggiore. Rischia di risultare la più esaltante. Viene da ridere pensando a quello che si sentiva dire tra le rumorose strade fiorentine solo qualche mese fa. "Ciclo finito", "Prandelli deve andar via, è il momento di cambiare". Ci ha messo poco, Cesare, ha zittire tutti. Si è spesso lamentato delle critiche il mister, e qualche volta ha sbagliato. La sua squadra se le è meritate e proprio per questo, adesso, va portata in palmo di mano.
"Nel calcio come nella vita" diceva Mastro Nereo Rocco. La Fiorentina, come accade a chi la vita la sa affrontare di petto e a testa alta è piombata nelle difficoltà, le ha attraversate patendo e ne è uscita più forte. Molto più forte. In questo momento, forse, siamo al top del quadriennio Prandelliano. Mai come in queste sette gare la sua Viola è parsa vicina a quella che si definisce una "grande squadra". Maturità, sicurezza e consapevolezza di sè. La Fiorentina di oggi è un muro.
Si può volare, adesso. Si può volare perchè la testa dei ragazzi c'è e lo si capisce guardandoli negli occhi quando dicono di non voler mollare di un centimetro. Due settimane. Due partite per raggiungere il quarto posto e per azzoppare la Vecchia Signora spedendola al preliminare. E' stata una stagione da "zeru tituli" per la Fiorentina, ma può diventare la rampa di lancio definitiva per sognare in grande. Del resto, se dalla difficoltà si esce più forti, vuol dire che si è diventati adulti.