IDENTICA CONVINZIONE
Ci speravano in tanti, praticamente tutti, ed è forse la fiducia con la quale la Fiorentina è partita per Torino l’aspetto migliore del momento viola. A ridosso della gara contro la Juve, e prima che l’emergenza si estendesse a Milenkovic e Torreira, le percentuali di fattibilità dell’impresa in coppa restavano minime, ma l’eventualità di un altro exploit - come quello di Napoli per intendersi - pareva molto più realistica di quanto non avvenuto in passato.
Merito, l’ennesimo, del brain storming che Italiano ha avviato fin dai suoi primi giorni fiorentini, un percorso di crescita che ha coinvolto tutto lo spogliatoio inclusi i volti nuovi arrivati dal mercato di gennaio fino a coinvolgere una piazza intera che ora non ha per niente voglia di arrendersi. E d’altronde basterebbe risentire le parole di Italiano nel dopo gara di mercoledì per capire come e quanto il tecnico sia pronto a prendersi qualche rivincita, segno che nessuno in casa viola ha intenzione di togliere il piede dall’acceleratore nelle prossime sei sfide.
Può e deve ripartire dalla convinzione la Fiorentina, dai punti di forza affinati lungo la stagione e grazie ai quali sono arrivati risultati in grado di alzare l’autostima generale di conseguenza anche l’asticella delle ambizioni. Un bonus di fiducia da provare a riscuotere subito, già da domenica a Salerno, come se niente avesse rallentato una Fiorentina arrivata slanciatissima alla semifinale di coppa Italia e tutt’altro che ridimensionata dalla doppia sconfitta con i bianconeri.