E SE AVESSERO RAGIONE LORO
Il titolo potrebbe sembrare criptico, ma il senso è molto semplice: siamo alla fine, pigliamoci a braccetto e saltiamo l’ultimo ostacolo che di gioia ce ne sarà per tutti.
Faccio un piccolo passo indietro e mi scuso di parlar di me, ma ho in mente le ultime parole che Rhett Butler rivolge a Rossella in Via col vento quand’ella domanda accorata ‘ se te ne vai che ne sarà di me’ ed egli, maschio alfa quant’altri mai le ingiunge ‘ francamente me ne infischio’, ecco poiché la mia carriera, bella o brutta, l’ho fatta, ho avute le mie glorie, ho avuti i miei guai, non sono vecchio, ma neppure più da corsa, fo quel che posso e per quanto mi serve, ergo posso concedermi il lusso di dirlo: se avessero ragione loro? ( che malgrado il segno d’interpunzione interrogativo è più un’affermazione che una domanda)
Intendendo per loro gli spesso criticati ( anche da me) firmatari di questa Fiorentina, a partire da Rocco Commisso, proseguendo con Joe Barone e Daniele Pradè, per finire a Vincenzo Italiano. Intendiamoci subito, questa non è un’abiura, un auto da fè dell’inquisizione, una ritrattazione, ma solo una presa di coscienza dettata dall’onestà intellettuale che è uno dei pilastri del mio modo di intendere la vita e la professione. Malgrado gli ottimi risultati sul campo, continuo a pensare che alcune scelte non le abbiano indovinate, come vendere Vlahovic a gennaio e continuare a definire pervicacemente quell’operazione un capolavoro ( lo era solo economico), come non hanno indovinato la comunicazione ed alcuni atteggiamenti arroganti e autoreferenziali con stampa e tifosi.
Ma per il resto, la lunga serie di risultati brillanti e l’essere in pieno Aprile sulla via di poter vincere due competizioni, ebbene tutto ciò sta lì a certificare la bontà della maggior parte delle scelte societarie, scelte difese fino all’ultimo contro tutto e tutti, bastava aspettare armati di fede nelle capacità dell’allenatore, sempre difeso, capacità che evidentemente sono taumaturgiche. Ci sono pittori che dipingono il sole come una macchia gialla, ma ce ne sono altri che grazie alla loro arte da una macchia gialla dipingono il sole, disse Pablo Picasso, Vincenzo Italiano da un gruppo d’uomini eterogeneo, di qualità varia, di assortimento discusso, ha dipinto una squadra di calcio con un’identità forte e precisa, una squadra che ha mietuto risultati notevoli e che s’avvia a coronarli .
I numeri nel giochino del pallone regnano sovrani e spazzano via dubbi e discussioni, i numeri adesso stanno dalla parte di questa gestione se poi i numeri verranno coronati da risultati tangibili come trofei la vittoria sarà plastica, indiscutibile, storica. Chi parla, scrive, chi narra il pallone può farlo meglio o peggio, purchè lo faccia in buonafede, senza perseguire altri interessi che quelli del lettore e per quanto possibile della verità dei fatti, ma poi il giudizio definitivo lo danno gli esiti, i risultati della squadra sul campo, questi per ora recitano: la Fiorentina è a 3 punti dal 7° posto in campionato occupato al momento dalla Juve, è in piena corsa per le finali di Coppa Italia e Conference League.
Ciò c’impone di rilevare l’onestà intellettuale, in ossequio al detto platonico che vivere bene e vivere onestamente è tutt’uno. Ma intendiamoci questa è solo un’idea, la posizione di un singolo, io, che la manifesta e la controfirma. Eventuali dissensi sono comunque legittimi, la critica se civile e in buonafede deve avere sempre patria, si tratta di un’idea balenataci in capo guardando come alla fine della stagione, il 4 Giugno, manchino davvero pochi giorni. Quindi adesso per il finale di stagione, il momento in cui dopo aver seminato sarebbe giusto raccogliere, si punti su apertura e condivisione coi media e i tifosi, insomma con la città tutta. Sarebbe bello e probabilmente utile che la Fiorentina, dimentica di passati attriti, si aprisse completamente alla possibilità di essere narrata da tutta la stampa, superando ogni pur legittima divergenza di vedute e giudizi, in pratica facendosi raccontare e celebrare con interviste, servizi e reportages a nastro ai protagonisti viola su tutti i media fiorentini, e non son pochi, un’apertura del fortino viola per farvi entrare il popolo e la città.
Così da dare tutti insieme un ultimo decisivo colpo di remi per portare la nave viola in porto, già perché sarebbe inconcepibile se la Fiorentina si lasciasse sfuggire la possibilità finalmente di vincere a causa di un colpo di coda di vecchi rancori. PIigliamoci quindi tutti per mano e, mutuando un’immagine del nostro Calcio Storico, andiamo in Caccia. Perché: Amor ogni cosa vince dice Leonardo da Vinci, che non era un bischero.