DNA SPAGNOLO
Andate in archivio anche le competizioni europee, chi pensava al tramonto del ciclo spagnolo si è dovuto immediatamente ricredere. E' vero che la caduta del Barcellona è stata rumorosa, ma è altrettanto vero che tra Europa League e Champions le Furie Rosse, intese come tifoseria, si sono tolte lo sfizio di godersi un derby e una vittoria inaspettata. Con il Real in paradiso per la decima volta, l'Atletico che esce a testa altissima e pur sempre da campione di Spagna, e con il Siviglia che, dai preliminari, è arrivata sino alla vittoria finale della coppa.
Esempio, quest'ultimo e quello dei Colchoneros, di come si possa scalare determinate vette non solo ricorrendo ai fondi bancari e alle fidejussioni. Forse l'esempio più vicino ai viola, tirando in ballo Atletico e Siviglia, è quello della squadra vittoriosa in Europa League, ma intanto la Fiorentina ha già raccolto i propri frutti dalla campagna spagnola di due anni fa. Tanto che Borja Valero ha già rinnovato mentre Joaquin salvo imprevisti sembra destinato a giocarsi un ruolo importante anche nella prossima stagione. Adesso, tuttavia, sembra che la colonia iberica possa crescere.
Perchè se i primi riscontri ai movimenti sul mercato restano sempre e comunque le voci e i rumors, per il momento le tracce spagnole non mancano. Non mancano in difesa (Fazio per non dire Musacchio), e non mancano nemmeno in mezzo al campo o in attacco dove a Dos Santos si è recentemente aggiunto Iago Falque del Rayo Vallecano. Giocatori non necessariamente spagnoli, ma che bene conoscono la qualità della Liga. Come del resto Rossi, o Gonzalo Rodriguez. Intanto, però, i ben informati ricordano che è soprattutto a centrocampo che Macia (altro spagnolo) e Pradè preparano il colpo grosso (e non a caso lo stesso Khedira proprio in Spagna gioca) e chissà allora che non possa arrivare proprio dalla Spagna. La Fiorentina, del resto, porta già nel suo dna le caratteristiche del bel gioco spagnolo, si tratta di aggiungerne un'ulteriore dose per rendere tutto più caliente.