DALLE OMELETTE AL RAPPORTO CON FIRENZE. VIOLA, RIECCO SOUSA

02.05.2023 16:00 di  Giacomo A. Galassi  Twitter:    vedi letture
DALLE OMELETTE AL RAPPORTO CON FIRENZE. VIOLA, RIECCO SOUSA
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

C'eravamo tanto amati. Potrebbe essere questo il titolo di un film che racconti la storia di Paulo Sousa a Firenze, sponda Fiorentina. Perché la parabola dell'allenatore portoghese nelle due stagioni vissute tra il 2015 e il 2017 resta negli annali della storia del club viola e ritrovarselo di fronte domani con la sua Salernitana - squalifica o non squalifica - farà senza dubbio compiere un tuffo nel passato. 

Dalla famosa frase su Verdù "ognuno fa le omelette con le uova che ha" fino a quel gennaio che poteva portare la Fiorentina sul tetto d'Italia e invece portò solo Tino Costa e Benalouane sulle rive dell'Arno, per poi veder sfumare il sogno di un posto almeno in Champions. Il 4-1 all'Inter a San Siro con Kalinic e Ilicic resterà una serata storica, al pari del tracollo avvenuto nella stagione successiva con la sconfitta interna contro il Borussia Mönchengladbach in Europa League e l'ottavo posto in Serie A.

Paulo Sousa è stato l'emblema della discesa anche della passione della famiglia Della Valle per la Fiorentina: la sua seconda stagione coincise con il culmine del nuovo regime di autofinanziamento che poi ha portato al loro addio e alla cessione a Rocco Commisso qualche anno dopo. 

Termini come "basculante" o "emossionale" sono rimasti nel linguaggio e nell'immaginario collettivo di chi tifa viola, al pari delle tante decisioni e reazioni controcorrente che hanno reso la sua esperienza a Firenze indimenticabile, in un senso o nell'altro. Domani a Salerno la Fiorentina ritroverà Sousa, stavolta da avversario per la prima volta. E non potranno non saltare alla mente i tanti ricordi di quelle due stagioni sulle montagne russe.