DAL DRAMMA ALLA FESTA: ITALIANO, DALL'INFERNO DI LA SPEZIA SOLO NOTE POSITIVE
Un segnale forte, chiaro. In mezzo a tante difficoltà: le assenze, le pressioni in trasferta, unite a un ambiente più che ostile che ha reso incandescenti i 90’ di La Spezia. Per non parlare di un gol beffa, preso nel momento in cui la Fiorentina sembrava ampiamente in grado di portare a casa una vittoria pesante, meritata e costruita a fronte di una notevole mole di gioco ed occasioni. Nulla di nuovo, ma stavolta il finale è stato col sorriso. Ecco perché la vittoria dei viola al Picco questa sera vale il doppio. Perché rimette Biraghi e compagni in piena corsa per la zona Europa (ammesso che ne siano realmente mai stati distanti, con una gara ancora da recuperare) e perché permette a Italiano di tornare a casa con tanti spunti positivi su cui riflettere.
Il pistolero e l'orgoglio
Il primo aspetto di rilievo è l’ennesimo gol di Piatek, il quarto della sua avventura in viola, che pur fallendo un calcio di rigore dopo soli 14’ si è riscattato nel finale di tempo dando continuità alla prova di Bergamo (ottima la sua difesa palla e il lavoro fatto fuori dall’area). Il secondo è, nel complesso, la reazione di tutta la squadra dopo il penalty fallito: a Cagliari l’errore dal dischetto di Biraghi era coinciso con un enorme calo psico-fisico della squadra (riscattato dal pareggio nel finale di Sottil), a La Spezia invece è servito come elettroshock per risvegliare l’orgoglio di un gruppo che fin dalle prime battute è sceso in campo più che mai determinato ad ottenere i tre punti. Per non parlare poi della prova dei singoli, Amrabat su tutti.
Sofyan, che risposta
Il marocchino - per la seconda volta in questa stagione testato dall’inizio nel ruolo di play dopo le tante difficoltà di Venezia - ha offerto nel complesso una prova ordinata e pulita, macchiata “solo” (si fa per dire…) dal grave errore che a meno di un quarto d’ora dalla fine aveva permesso allo Spezia di pareggiare. Un dramma, su cui tanti erano già pronti a infierire. La rete quasi a tempo scaduto dell’ex Verona (la prima in assoluto su azione da quando gioca in A) gli ha però restituito il merito di aver giocato una partita più che dignitosa e di aver dato un segnale forte e chiaro su quello che può essere il suo ruolo nella seconda parte di stagione della Fiorentina.