DA PILASTRO A COMPARSA: LA STRANA PARABOLA DI MALEH
Youssef Maleh si era presentato da pilastro all’interno del centrocampo disegnato da mister Italiano nella Fiorentina di inizio anno. Lo dicono i numeri: la mezzala ex Venezia, nelle prime quattro gare stagionali, era sempre partita titolare. Non solo, per essere più precisi Maleh è sempre sceso in campo nelle prime otto partite annuali, in sei di queste dal primo minuto. Poi si la striscia si è completamente invertita.
Dalla gara di Bologna in avanti, tra campionato e Conference ha collezionato pochissimi minuti, anzi: diverse panchine senza subentrare, per l’esattezza in cinque delle restanti sette partite. L'unica presenza dal fischio d’inizio è stata nella tragica trasferta di Istanbul. Poi appena 18 minuti con la Lazio, per il resto nessun ingresso in campo.
È chiaro che i fattori che hanno portato a questa vertiginosa inversione del suo impiego siano molteplici. C'è da notare infatti che nel periodo in cui ha avuto grande minutaggio, appunto quello iniziale (i primi otto match) non era ancora sbarcato a Firenze Antonin Barak, uno dei suoi principali competitor per la maglia. Il ceco, dal momento del suo acquisto, è stato fortemente impiegato da Vincenzo Italiano, vuoi per caratteristiche offensive, vuoi per la sua duttilità o qualità. Fatto sta che Maleh ne ha risentito, ma non si può ricondurre solo a questo il motivo del suo declassamento nelle gerarchie. Forse l’italo-marocchino non ha convinto appieno Italiano quando ha avuto le sue occasioni, il quale forse lo ritiene semplicemente più indietro rispetto anche agli altri centrocampisti di cui dispone, sia in termini tecnici che tattici. Maleh infatti quasi mai è stato visto giocare in un ruolo che non sia quello della mezzala, magari anche questo incide nei giudizi su di lui.
Morale della favola, Maleh aveva iniziato l’anno come colonna del centrocampo della Fiorentina, almeno questo diceva il minutaggio. Adesso invece, le scarse presenze parlano in modo abbastanza chiaro: deve riconquistare la fiducia del tecnico, nonché dimostrare di valere di più dei suoi compagni di reparto (discorso simile anche ad altri giocatori, vedi anche Duncan), se vuole provare a riavere quell’impiego che gli era stato garantito a inizio anno. Altrimenti, gli interpreti scelti da Italiano nel pacchetto della mediana rimarranno sempre i soliti, quelli che abbiamo visto nelle ultime uscite stagionali.