COME LE CILIEGIE
Una semifinale tira l’altra, un po’ come le ciliegie. Dopo la prima squadra, anche la Fiorentina Primavera nella giornata di ieri ha strappato il pass per il penultimo atto della Coppa Italia di categoria, un traguardo centrato per il quinto anno consecutivo (la prima volta era accaduto nel 2019, con i Della Valle alla presidenza e Bigica in panchina) che ha permesso di certificare ancora di più l’ottimo lavoro fin qui svolto da Alberto Aquilani e il suo gruppo di lavoro. Pur senza acquisti esorbitanti (tra questa estate e la sessione invernale l’unico vero innesto dal mercato per la Primavera è stato il giovane Tommaso Berti arrivato in prestito dal Cesena), il Principino ha confermato la bontà del suo metodo e delle sue idee di calcio, valorizzando tutti quei giovani che, tra Under-17 e Under-18, sono stati passo dopo passo aggregati alla squadra che fa da anticamera alla formazione dei più grandi.
Il sogno di vedere due squadre in finale, dunque, prende sempre più piede, al di là dei debiti scongiuri. Eppure sono tanti i fattori che già oggi inducono a pensare positivo. La squadra di Italiano, tra il 5 e il 25 aprile, sarà chiamata a un doppio confronto contro la Cremonese (squadra che in Serie A quest’anno non ha mai vinto e che probabilmente per il doppio appuntamento coi viola sarà invischiata nella fase cruciale della lotta per non retrocedere) mentre quella di Aquilani se la vedrà a inizio aprile - la data in calendario è fissata al 5 ma verosimilmente verrà variata, per non sovrapporsi alla gara allo Zini di Biraghi e compagni - contro il Genoa, squadra di Primavera 2 (la Serie B dei giovani, per intendersi) che al momento sta dominando il proprio campionato con nemmeno un ko in 17 gare. Un impegno sulla carta più che tosto. Ma che la Famiglia Viola è più che decisa a portare fino in fondo.