CATANIA, Il miracolo dell'eclettico Zenga

08.05.2009 01:30 di  Marco Gori   vedi letture
CATANIA, Il miracolo dell'eclettico Zenga
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini

Quando undici mesi fa approdò sulla panchina del Catania, reduce dalla negativa esperienza in Romania, in pochi credevano che Walter Zenga sarebbe riuscito a risollevare le sorti di una squadra ormai in caduta libera verso la retrocessione. L’ex portiere dell’Inter e della Nazionale invece sorprese tutti, sia per le scelte tecnico-tattiche che per i risultati ottenuti. Il posto da titolare assegnato all’allora quasi sconosciuto portiere argentino Albano Bizzarri e lo spostamento in avanti di Juan Manuel Vargas furono alcune delle mosse vincenti che permisero al tecnico milanese di ottenere, seppur all’ultima giornata, una salvezza insperata. Ceduto Vargas a suon di milioni alla Fiorentina, il Catania si è potuto permettere l’acquisto di due giocatori di alto livello come l’argentino Pablo Ledesma ed il rumeno Nicolae Dica. Proprio quest’ultimo sarà una delle delusioni più grosse del club etneo, il quale, ciononostante, chiuderà il girone di andata con 25 punti all’attivo, con la zona retrocessione tenuta a distanza di sicurezza. La fase più difficile di questa stagione il Catania l’ha vissuta, un po’ come la Fiorentina, all’inizio del girone di ritorno, perdendo molte posizioni in classifica che però recupererà con un andamento alterno caratterizzato –e qui c’è un’altra analogia con la squadra viola ed un primo aspetto da temere da parte di quest’ultima- da una netta differenza tra il rendimento nelle partite in casa e quello lontano dalle mura amiche. Un’eccezione a questa regola è la clamorosa goleada al “Barbera” nel derby col Palermo, forse l’impresa più importante della stagione dei rossoazzurri.

La squadra che la Fiorentina si troverà ad affrontare domenica sarà una compagine senza troppi assilli di classifica –pochissimi i punti che mancano ai Siciliani per ottenere la certezza matematica della permanenza in Serie A- ma non per questo da sottovalutare. Mix di giovani promesse come Paolucci e Morimoto, di veterani inossidabili come Spinesi e Mascara, e di giocatori dalle prestazioni alterne ma dalle indiscutibili qualità tecniche come Izco e Martinez, la vera forza del Catania sta nell’eclettismo del proprio allenatore. Capace di cambiare modulo sia di partita in partita che a gara in corso, sia adottando il turnover che senza stravolgimenti mell’undici titolare, Walter Zenga ricorda –con le debite proporzioni- il Prandelli della scorsa stagione. 4-3-3 e 4-3-1-2 i moduli più ricorrenti, con soventi scambi di posizione soprattutto nel reparto offensivo, dove Mascara non è capace soltanto di stupire le platee con gol da 40 metri ma anche di giostrare indifferentemente da trequartista puro e da seconda punta. Se, come è prevedibile, anche quest’anno il Catania otterrà la sua piccola Champions League, gran parte dei meriti saranno quindi dell’imprevedibile Zenga. Al quale tuttavia auguriamo di conquistare i pochi punti che gli mancano per ottenere il meritato traguardo in maniera altrettanto imprevedibile, e cioè concedendo qualcosa tra le mura amiche e realizzando un’altra impresa in trasferta, magari la domenica successiva all’Olimpico contro la Roma.