BUONI PROPOSITI

19.11.2022 00:00 di Tommaso Loreto Twitter:    vedi letture
BUONI PROPOSITI
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© foto di Federico De Luca

Ancora più di un mese prima di correre sotto l’albero di Natale a scartare i regali, eppure in linea con le tendenze mediatiche che già propongono panettoni e strenne anche in casa viola pare esser già tempo di buoni propositi per il futuro. Già, perché mentre l’attenzione dei più è rivolta a una vicenda Nico Gonzalez ancora bisognosa di chiarezza l’ultimo intervento del dg Barone sul quotidiano “La Nazione”, a margine di una visita al Viola Park, rivede la questione obiettivi e di conseguenza tutte le ambizioni societarie. 

Se soltanto poco tempo fa, a precisa domanda, il massimo dirigente viola aveva preferito tenere nascosti gli obiettivi stagionali stavolta Barone non si nasconde, rilancia persino la rincorsa alla Champions come strada da imboccare per la crescita del club, e c’è da credere che in tanti abbiano apprezzato il cambio di paradigma dal semplice miglioramento del piazzamento dell’anno precedente all’inseguimento della maggior competizione per club a livello europeo. 

Certo, i risultati dei primi tre anni di gestione Commisso, e più di una scelta non propriamente produttiva sul mercato (almeno in entrata, visto che in uscita non sono mancate cessioni pesanti) fanno pensare che alla Fiorentina serva una netta inversione di tendenza, in campo e fuori, per pensare d’inserirsi tra le pretendenti ai primi 4 posti della classifica, ma se un processo alle intenzioni non avrebbe senso d'essere impostato di questi tempi (in cui ci sono ancora tutti i margini per riprendere un passo spedito) non resta che augurarsi che alle parole di ieri possano seguire fatti (importanti) già dal prossimo gennaio. 

Perchè senza voler imbastire tabelle su medie punti necessarie per garantirsi l’Europa dal campionato (già di per sé complicate per raggiungere il settimo posto dell’anno scorso, figuriamoci il quarto) basterà ricordare come e quanto la Fiorentina sia cambiata nell’ultimo anno per accorgersi come non si sia ritrovata altrettanto competitiva. Colpa di problematiche interne forse imprevedibili, d’accordo, ma anche di acquisti che non hanno tenuto fede alle aspettative sorte in precedenza, quando qualche tassello importante è stato sacrificato sull’altare del bilancio o di un contratto non rinnovato. 

Operazioni che già dal prossimo gennaio possano così fornire risposte diverse e probabilmente anche più rapide delle ultime, che già molto hanno fatto discutere, alle quali poi aggiungere nell'immediato futuro tasselli ancora più funzionali. Senza dover ricominciare da capo come troppo spesso capitato nel recente passato.