ARTHUR, CLASSE AL POTERE E PAROLE D'AMORE. MA LA CERTEZZA È ANCORA TONY

14.05.2024 13:00 di  Andrea Giannattasio   vedi letture
ARTHUR, CLASSE AL POTERE E PAROLE D'AMORE. MA LA CERTEZZA È ANCORA TONY

È improbabile che si fossero dati appuntamento proprio nella notte di ieri al Franchi per far risaltare, dopo qualche tempo, tutta la loro classe. Eppure Arthur Melo e Antonin Barak ci sono riusciti, allo stesso modo e con la medesima (inaspettata) intensità. Fin troppo facile per la Fiorentina vincere quando, a centrocampo e sulla trequarti, la squadra gira alla perfezione. Merito del brasiliano e del ceco che, numeri alla mano, contro il Monza si sono resi autori di una delle migliori prove stagionali, a conferma che i viola sono giunti a questo epilogo di annata in uno stato di forma ottimale e sono pronti a chiudere un cerchio nelle decisive sfide contro Napoli e Olympiacos.

A sorprendere, in particolare, è stato il brasiliano. Che oltre a rompere un digiuno da gol che durava dal gennaio 2021, è diventato il diciottesimo marcatore viola di questa stagione (solo il Newcastle ha saputo fare meglio con diciannove giocatori in gol) e con il diagonale vincente che al 78' ha trafitto Di Gregorio ha regalato alla Fiorentina tre punti di platino per credere nell'obiettivo Europa anche tramite il campionato. I numeri dell'ex Juve non mentono: 51 palloni giocati con il 91% di passaggi portati a buon fine e quella calma olimpica nel gestire il pallone che troppo spesso nel recente passato ai viola era mancata: "Vedere Arthur in questa condizione mi fa felice perché il ragazzo ha sofferto tanto" ha ammesso Italiano nel post gara: "L'abbiamo voluto per rilanciarlo e siamo stati ripagato da un gol fantastico, un colpo che so che lui ha". 

Non si è fatta attendere la replica del brasiliano che non solo ha voluto ringraziare Italiano per il suo sigillo ("Metà della rete è del mister") ma ha dato anche un chiaro segnale su quella che la propria volontà in vista del futuro: "Il popolo viola ha abbracciato me e la mia famiglia. Questo per un calciatore è molto importante: qui sono a casa ed è un buon motivo per restare ma non dipende solo da me". Difficilmente le parole di Arthur sposteranno qualcosa in vista dell'estate (l'altissimo ingaggio pagato fino ad oggi interamente dalla Juventus, 5 milioni, e l'eventuale riscatto pari 20 sono ostacoli pressoché insormontabili) eppure, se non altro, la Fiorentina ha incassato la disponibilità da parte del suo top-player a restare. Un aspetto non di poco conto, in vista del mercato che verrà. E dell'appeal relativo a una certa fascia di giocatori.

Discorso simile per Antonin Barak, uno che a Firenze ci si è legato con tutto se stesso (formidabili le scene di festa che hanno visto l'ex Verona protagonista giovedì notte a Peretola, dopo la qualificazione alla finale di Conference, pur non avendo giocato nemmeno 1' a Brugge) e che ieri ha ripagato Firenze con una prova maiuscola: oltre all'assist per il gol di Nico e il suggerimento per Arthur in occasione del 2-1 - più uno per Quarta che il centrale ha sprecato malamente in chiusura di primo tempo - il numero 72 può vantare il 100% dei passaggi tentati riusciti (sì, esatto, il 100% in una gara da 96' totali), 21 tentativi sulla tre-quarti riusciti e in tutto 4 occasioni da gol (cifre rese note dalla Lega). Il modo migliore per confermare il suo buon momento e far capire a Italiano che, per Atene, il piede di Tony è caldo.