A MEMORIA

19.02.2013 00:00 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
A MEMORIA
FirenzeViola.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Il dopo Inter passa in secondo piano, non potrebbe essere altrimenti. Mario Ciuffi ci lascia tutti un po' più soli, e mai come ieri l'intero mondo viola si è soffermato con i lucciconi agli occhi nel ricordare il "Pontefice Massimo". Domani ci sarà l'ultimo saluto a Mario, ma di certo la sua memoria ci accompagnerà di continuo, almeno fino a quando non arriverà quel tanto agognato terzo scudetto. Restano tuttavia i dettagli di una serata perfetta a raccontare il futuro della Fiorentina. Perchè la gara di domenica sera segna un crocevia fondamentale nella stagione viola. Per come sono arrivati i tre punti, per la diretta rivale surclassata e per la classifica che si fa intrigante anche in virtù della frenata della Lazio. E allora, tra le pieghe del 4-1 finale emergono tutti quegli aspetti che hanno permesso a Jovetic e compagni di schiantare la squadra di Stramaccioni.

L'impostazione tattica di Montella, per cominciare, è stata impeccabile. Tra le ipotesi di cambiamento verso il 4-3-3 e quelle di conferme di 3-5-2, alla fine, il tecnico ha semplicemente fatto giocare i suoi con entrambi i moduli. Alternando uno e l'altro di continuo, più volte nei 90 minuti e creando fior di giramenti di testa (e non solo) al collega Stramaccioni. Avvicinando Jovetic all'area di rigore, giostrando palla con un centrocampo a cinque, ma difendendo poi a quattro grazie a un Pasqual a tutto campo. Il capitano, infatti, non solo ha assicurato copertura, ma ha regalato anche ulteriore libertà a Ljajic che, sulla sinistra, si ritrovava spesso sostenuto dalle sovrapposizioni di Pasqual. Nel mezzo poi anche un pressing alto, asfissiante, che ha tolto ossigeno alle ripartenze di Guarin e compagni. Basti, in tal senso, rivedere l'anticipo di Aquilani che consente poi a Jovetic di recuperare palla al limite e indovinare l'angolo giusto per il momentaneo 2-0.

Niente è stato lasciato al caso, tantomeno sui calci piazzati anche se non è arrivato il gol. Eppure, basterebbe rivedere ogni angolo battuto dai viola per rendersi conto della preparazione in allenamento impostata da Montella e da Vio, tanto che Borja Valero, ogni volta prima di calciare, è sempre con il braccio alto a chiamare lo schema. Dettagli e aspetti che messi insieme hanno regalato alla Viola una serata da incorniciare e da ricordare. Dettagli e aspetti da scovare magari riguardando a ripetizione il match di domenica sera. Una prova così, una lezione di calcio di questo tipo, del resto, come minimo è da imparare a memoria. Fosse solo per provare a ripeterla, o anche solo a insegnarla nelle scuole calcio.