TORINO, Alessandro Rosina è l'uomo in più
Il calcio ce lo ha nel sangue Alessandro Rosina ed il primo ad accorgersene è stato proprio Cesare Prandelli. Già, perchè è grazie al tecnico di Orzinuovi che il talentuoso numero dieci del Torino ha esordito in Serie A. Correva l'anno 2003 e Prandelli concesse sei minuti di Parma - Juventus al centrocampista della provincia di Cosenza. Il primo scampolo di A, verso una carriera luminosa. Alessandro Rosina prosegue la sua scalata verso il successo proprio sotto la saggia ala del tecnico della Fiorentina, sempre con la maglia del Parma. Ora i due sono contro, in una partita delicata, da ambo le parti.
La Fiorentina vorrà fare bottino pieno per sognare l'Europa che conta, il Torino dovrà fare punti per restare nel calcio che conta. Il ragazzo di Cosenza sarà lì, a dar man forte ad Abbruscato, per far battere ancora il Vecchio Cuore Granata che non ha dato segni di vita per ben sei settimane e che ora sembra essere tornato a pulsare, con la cura De Biasi. Molti addetti ai lavori hanno speso per Rosina grandi parole di elogio, scomodando anche gli Dei del calcio per paragoni ancora troppo eccessivi. Il dieci granata i colpi li ha, e tanti, nel suo repertorio. Zaccheroni lo aveva messo da parte nelle ultime partite, ora De Biasi è tornato e subito Rosina ha avuto in mano le chiavi del gioco del Torino. Ed i frutti si sono visti subito contro il Cagliari.
Mancherà Liverani alla Fiorentina, è vero, quindi mancherà un grande costruttore di schemi e di gioco. D'altro canto, Pazienza e Blasi sono due mediani di sostanza e quantità, due che sul campo da gioco danno anima e corpo. Rosina è agli antipodi (non per l'impegno, s'intende), ma come stile di gioco. Si proporrà dunque il vecchio duello tra qualità e quantità, genio e operaio, estro e caparbietà, Blasi (o Pazienza) e Rosina.
I tifosi della Fiorentina incrociano le dita, sperando che il cilindro del numero dieci domenica sia vuoto e che nessuna giocata decisiva venga fuori dai piedi fatati del fantasista granata. Lo spera soprattutto una persona che lo conosce molto bene, che l'ha lanciato a grandi livelli ma che in cuor suo auspica che la consacrazione di Rosina avvenga un altra volta, ma non contro la Fiorentina: Cesare Prandelli.