SPALLETTI, Bravo Italiano, ACF grande squadra
Luciano Spalletti, tecnico del Napoli, ha parlato alla vigilia della sfida al Franchi con la Fiorentina: "Se è la partita più impegnativa per il Napoli? In una partita non si dà mai nulla per scontato - ha esordito l'allenatore di Certaldo -Di scontato c'è solo ciò che è accaduto dopo il fischio dell'arbitro. Quello che è successo contro lo Spartak dimostra il confine sottile tra l'avere il pieno dominio e subire una partita totalmente. La qualità che si cerca di individuare in una squadra è la forza, ma i comportamenti dentro gli episodi pure fanno il risultato. La Fiorentina è una grande squadra. Era più una sorpresa quando gli anni scorsi non riusciva ad essere nelle zone nobili della classifica che ora che c'è. La Fiorentina è un grande club, per me non è una sorpresa questa di quest'anno. Ora è allenata molto bene, Italiano ha fatto vedere di saper fare questo lavoro andando a imporsi al primo anno in una piazza difficile: un conto è allenare lo Spezia e un conto è allenare la Fiorentina, quindi servirà tutta la forza possibile del Napoli per vincere".
E di Spalletti cosa direbbe? "Ho allenato qualche piazza importante, quando inizi non sai che indirizzo prendi, io ho una squadra che anche negli anni precedenti ha fatto bene, per dei periodi sì ed altri no magari, ma ha lavorato e sa il comportamento di una big, la Fiorentina bisogna considerare da dove viene e Italiano ha insegnato in poco tempo. La Fiorentina vedrete viene addosso forte, ti sfida, ha vinto 4 partite, tante fuori, gli ho visto fare un primo tempo contro l'Inter, dove ha perso, ma perfetto, da grande squadra".
Lei è stato il miglior allenatore di settembre... "Il premio va portato negli spogliatoi perché è condiviso con la società, i calciatori e quelli che lavorano dietro le quinte".
Come ha preparato la partita? Prima di ogni partita si toccano tutti i tasti, si analizza ciò che è successo e poi si analizzano le due fasi degli avversari dando delle indicazioni. E' chiaro che sono delle sintesi perché c'è poco tempo, ma abbiamo una nostra identità e bastano poche indicazioni".
Le condizioni di Goulam e Mertens? " Ghoulam viene con noi. Devo dire che sta bene? Se lo porto vuol dire che sta bene, è a disposizione. Mertens è a posto. E' a disposizione, e lo possiamo usare"
Come gestire dualismo Ospina - Meret? Sono due portieri forti ma c'è posto per uno e si penalizza più dei propri demeriti chi non viene scelto. Anche per loro ci saranno dei momenti di condizione che sale o scende e valuterò. Quello che faranno mi darà le indicazioni, sono due portieri fortissimi".
Il giudizio sul VAR? "Quando c'è un episodio in area di rigore e sono a vedere la partita, mi giro verso chi mi sta accanto e mi chiedo se il rigore c'è o no. La VAR viene così invocata. E' un'evoluzione della classe arbitrale, è corretto che ci sia. E' giusto che il VAR intervengo, se si legge il regolamento è tutto abbastanza chiaro. Poi ci sono alcuni episodi sottili in cui si buttano dentro tutti, ma è una cosa bella quella del VAR"
Con la Fiorentina che presserà alta, che deve fare Osimhen? "Ci sono sempre delle vie d'uscita quando gli avversari ti creano dei problemi, serve personalità, coraggio di affrontarli, senza andare a cercare alibi. Non bisogna dare la colpa ad altri, se loro ci vengono addosso noi bisogna giocare palla con ancora più velocità e precisione e capire davanti quando aiutare dietro perché può non esserci spazio per il pallone preciso, quindi venire incontro e reggere fisicamente l'avversario. Dopo uno scarico, è un'altra cosa, ma fino a quando la palla non è sull'attaccante che la protegge, metterla nello spazio pulita è più difficile".
Con lo Spartak la testa era alla Fiorentina, come detto da Koulibaly? "Secondo me non abbiamo fatto calcoli, i miei sono stati ribaltati ma erano fatti prima quando non si giocava. Non bisogna pensare alle gare successive, mettendo meno in quella in corso, ma il risultato non condiziona niente, la Fiorentina restava forte anche con una nostra vittoria mentre tutti ora cercano una rottura dell'incantesimo del Napoli. Non parliamo della strada di cappuccetto rosso, ma se siamo forti o no e giocheremo contro una squadra che ti monta addosso, in un Franchi pieno mi dicono, quindi tosti sì o no".
Sulle due tifoserie: "Tifosi fiorentini e napoletani possono insultarsi quanto gli pare, ma devono sapere che sono gemellati dall'amore e la passione per la propria squadra. Fiorentina e Napoli sono tifate quasi al 100% dalla propria città e questo non dipende da loro, è un loro destino, nascono così i fiorentini e i napoletani. Cercare di indirizzare la passione verso un nemico immaginario è uno spreco oltre che una cosa grave, molto grave. La passione si combina solo con l'amore, se qualcuno cerca di deviarla nell'odio questo diventa inutile e distruttivo per sé stesso, si disperdono delle energie da mettere a disposizione della propria squadra".