SERIE A, Le pagelle de La Gazzetta dello Sport
Si conclude un'altra giornata di campionato, l'ottava. Un torneo che si sta rivelando sempre più interessante ed equilibrato. Proponiamo di seguito le pagelle alla serie A de La Gazzetta dello Sport, comparse su gazzetta.it
UDINESE 9 Torna in testa e non è più una novità. Nessuna sorpresa, nessun miracolo. L'Udinese batte la Roma con la forza del gioco e non a caso ha il miglior attacco con 15 gol, insieme con la Lazio, grazie al suo tridente ma anche al suo fortissimo centrocampo con la regia di D'Agostino.
NAPOLI 8,5 Ha il grande merito di far saltare l'imbattibilità casalinga della Lazio, grazie a una deviazione di Siviglia su cross di Lavezzi e soltanto per questo gli diamo mezzo voto in meno rispetto all'Udinese. Soffre all'inizio, ma alla distanza si conferma una splendida realtà, frutto di una intelligente programmazione.
FIORENTINA 8 Dopo il kappaò contro il Bayern torna a vincere a Palermo, e in modo netto, la quarta gara consecutiva in campionato, con una doppietta del ritrovato Mutu. E' vero, Gilardino apre le danze con un gol irregolare, ma è anche vero che la Fiorentina crea e spreca altre occasioni per chiudere prima la gara. E se vince anche mercoledì in casa scavalca l'Inter!
GENOA 7 Torna a casa con il primo punto in trasferta, che vale triplo perché ottenuto contro la capolista Inter, e nel finale in inferiorità numerica. Ma al di là degli episodi e della classe di Milito, la squadra dimostra di avere gioco e personalità e il merito è di Gasperini, maturo per una grande.
CAGLIARI 7 Il bel voto va in primo luogo a Cellino, che ha confermato Allegri dopo le prime cinque sconfitte. Sbloccatisi con il pareggio contro il Milan, i sardi vincono la seconda gara consecutiva. E con un Acquafresca così, la salvezza sembra meno difficile dell'anno scorso.
REGGINA 7 Tanti auguri per la prima vittoria, che vale doppio perché ottenuta contro il Lecce, rivale nella corsa per la salvezza. Grazie ai due rigori di Corradi, la squadra di Orlandi non è più da sola in fondo alla classifica. Il peggio è passato.
SAMPDORIA 7 Brinda come la Reggina alla prima vittoria, con un altro 2-0, contro il Bologna. E il fatto che non segni Cassano indirettamente dà più valore al successo. Ma soprattutto fa ben sperare l'importantissimo recupero di Bellucci, che alla prima partita da titolare segna il suo primo gol.
JUVENTUS 6,5 Torna a vincere dopo due pareggi e due sconfitte e ancora con Amauri, che segna il quinto dei sette gol della squadra in campionato. Soffre troppo nella ripresa dopo essere passata in vantaggio, ma non per colpa di Ranieri. Anzi, il tecnico prova a stravincere inserendo Giovinco. Il problema grave, però, è l'eccessivo numero di infortuni che condizionano il rendimento della squadra, specie nel finale.
MILAN 6,5 Voto alzato dal bellissimo gol-vittoria di Kakà e dall'onestà di Ancelotti, uno dei pochissimi allenatori capace di dire che la squadra avversaria non meritava di perdere. Il gioco non c'è, Ronaldinho nemmeno, ma quando si vince con un tiro in porta è un buon segnale. Senza sottovalutare il dato più importante: la difesa, che avevamo duramente criticato, per la quarta partita non incassa gol. E così, dopo quattro campionati, il Milan torna a 1 punto dalla vetta.
SIENA 6,5 Assalta il Catania tirando 13 volte (contro 2) nello specchio della porta, ma alla fine si deve accontentare dell'1-1 dopo aver cullato a lungo il sogno di una meritata vittoria. E allora, avanti così, senza fasciarsi la testa prima di andare in casa del Milan dopodomani sera.
ATALANTA 6 Merita meno del Milan soltanto perché ha la colpa grave di non concretizzare la propria superiorità nella prima parte. Quando si sbaglia troppo si viene puniti. La morale è tutta qui. E in fondo è questa l'unica cosa che accomuna il calcio di oggi a quello del passato.
CATANIA 6 Apre il fine settimana sperando di battere il Siena, per addormentarsi in testa alla classifica, scavalcando l'Inter. In realtà va più vicino alla sconfitta che alla vittoria, agguantando l'1-1 a 10' dalla fine su rigore. E allora la sufficienza premia più il carattere che la qualità della squadra di Zenga.
PALERMO 5,5 Al di là delle discussioni sul primo gol di Gilardino, all'inizio la squadra concede troppo alla Fiorentina perdendo per la prima volta in casa. E quando torna in partita con la rete dell'1-2 di Simplicio non sfrutta il momento psicologico. La sconfitta, però, è più grave sul piano del risultato che del gioco.
INTER 5 Non si può sempre segnare anche se si gioca in casa. Ma il problema non è il primo 0-0 a San Siro dopo 60 gare in campionato con almeno un gol nerazzurro. Il problema è il passo indietro a livello di gioco rispetto al 4-0 contro la Roma, con una preoccupante conferma: l'Inter sembra una squadra portoghese che fatica a tirare e quindi a segnare contro chi si difende bene. Con l'aggravante che stavolta non sfrutta nemmeno la superiorità numerica.
CHIEVO 5 Perde male il confronto diretto a Cagliari, scivolando nella zona pericolosa delle sabbie mobili. E senza mai dare la sensazione di poter evitare la sconfitta.
BOLOGNA 5 Pericolosa ricaduta dopo la bella vittoria contro la Lazio. E proprio la mancanza di continuità preoccupa, perché la classifica è da retrocessione e mercoledì riceve la rilanciata Juventus.
LECCE 5 Brutto kappaò sul campo della Reggina, rivale-salvezza. Con la preoccupante conferma del calo alla distanza nelle ultime tre gare senza vittorie, con due pareggi subiti in rimonta prima di ieri: da 1-0 a 1-1 contro la Lazio fuori a 2-2 da 2-0 contro l'Udinese in casa.
LAZIO 5 Bella all'inizio, ma poco concreta e con l'equilibrio di oggi è una colpa grave. Dopo il 3-1 sul campo del fragile Torino, ha collezionato soltanto un punto in tre partite: quello del sofferto 1-1 in casa contro il Lecce, al quale sono seguite le due sconfitte con Bologna e Napoli. E l'insufficienza tiene conto anche dell'inversione di tendenza che non può essere soltanto colpa della sfortuna.
TORINO 4 Quattro come le sconfitte consecutive, le ultime tre senza gol. Perde il derby (che non vince dal 1995) nel modo peggiore, senza nemmeno lottare con il famoso cuore Toro. E per come gioca, anzi non gioca, l'ultimo posto è come la sirena dell'allarme: si salvi chi può.
ROMA 3 Tre come i gol incassati a Udine e le sconfitte consecutive in campionato. E così adesso ha la peggiore difesa del campionato: 15 reti incassate in 8 gare, con una media di quasi 2 per volta. Sempre battuta fuori casa, è risucchiata in zona retrocessione. Con l'alibi di nuovi gravi torti arbitrali, ma con la colpa ancora più grave di avere smarrito il gioco.