PRES. ARCH. FI, Vinto progetto meno spettacolare
Pier Matteo Fagnoni, presidente dell'Ordine degli Architetti del Comune di Firenze, è intervenuto per commentare i temi d'attualità relativi allo Stadio Artemio Franchi. Di seguito le sue dichiarazioni:
Che cosa pensa del progetto che si è aggiudicato il concorso internazionale per il restyling del Franchi?
"Capisco le critiche, anche perché questa è un po' la caratteristica dei fiorentini in generale, sempre attenti e polemici: è il bello della nostra città. Il concorso è una procedura che sta dando i suoi frutti perché c'è stato un lavoro molto grosso, si sono confrontati nomi importanti a livello internazionale e penso che questi 8 progetti dimostrino il grande lavoro fatto da tutti i partecipanti. L'attenzione è concentrata sul progetto che ha vinto, io l'ho visto solo ieri e quindi vorrei approfondirlo e studiarlo. Per me è il progetto sicuramente meno spettacolare, appariva quello meno di impatto, più timido nel porsi all'interno della città, ma ha caratteristiche interessanti. Prima di tutto, questo impatto ridotto, ha meno difficoltà per chi guarda da lontano come da Fiesole ad inserirsi nel luogo. Inoltre sembra un progetto con le caratteristiche di fattibilità tecnica che permetteranno di rimanere a giocare a Firenze senza andare altrove durante i lavori. La copertura si regge su una serie di pilastri che affianca l'attuale struttura delle curve, affianca lo stadio e, anche se da un punto di vista estetico dà meno soddisfazione, può avere questo vantaggio".
Il progetto vincente è quello che copre meglio e tutela meglio la parte esistente?
"Questo tipo di copertura sembra che possa proteggere la struttura attuale dello stadio, permettendo di sfruttare lo spazio delle curve facendo un auditorium, che si troverà dietro le gradinate che affiancheranno i lati corti del campo. C'è anche il tema molto interessante del parco urbano perché, aver integrato attraverso queste due collinette contrapposte la copertura degli spazi commerciali, proposti in tutti i progetti, ha avuto importanza".
Come può il ricorso non ritardare i tempi di realizzazione?
"Bisognerebbe capire quali sono questi vizi di forma per cui sono stati esclusi per capire il ricorso. In questo momento la procedura amministrativa andrà avanti, verrà fatta la verifica dei requisiti per la partecipazione al concorso, poi verrà approfondita la fase di progettazione, che andrà comunque avanti. Il tribunale amministrativo regionale, dove avverrà il primo ricorso, ha la possibilità per intervenire con urgenza per valutare la consistenza del ricorso".
Questo progetto non va a cambiare il profilo dello stadio?
"Le scale è un tema, la Torre di Maratona, la pensilina della Tribuna, il profilo esterno delle curve... Sono elementi che sono stati tutti mantenuti. Mi sembra che i vincoli siano stati rispettati da tutti e 8 i progetti. Quando vediamo le viste dal piano stradale si nota come le persone avranno la possibilità di scorgere le scale elicoidali, che sono un gesto architettonico unico nel suo genere del 1930, la struttura delle curve rimane in vista ed è un elemento importante, mentre la Torre di Maratona resta il simbolo dello stadio nato nel 1931. Alla base di tutto c'è il vincolo, che può essere rispettato, di non snaturare certi elementi. Ovvio che dalla collina di Fiesole l'immagine dello stadio sarà molto diversa, ma non c'è solo quel tipo di vista".
Concluda pure.
"Ho fatto i miei complimenti a Casamonti. Mi ha detto che ha vinto il progetto migliore, che loro avevano partecipato per vincere, ma non poteva negare che questo progetto si distacca per immagine e forma ed è il migliore".