OBINNA, Vivo per miracolo
Tanta paura, contusioni in tutto il corpo, una macchina distrutta ma per fortuna nulla di più. Victor Obinna sta bene, è uscito indenne dall'incidente stradale in cui è rimasto coinvolto ieri pomeriggio. Una tragedia sfiorata e una sinistra coincidenza: su quella stessa strada, 100 metri più avanti, nel marzo 2002 è morto Jason Mayele.
IL FATTO Sembrava un pomeriggio come un altro, Obinna s'è allenato a Veronello, poi ha salutato i compagni ed è salito in macchina, una Audi A3 nera, in direzione Verona. Per andare dal centro sportivo dei gialloblù di Veronello (a Calmasino di Bardolino) in centro città si percorre la statale Gardesana. Erano da poco passate le 18, Obinna era all'altezza di Bussolengo quando dall'altra parte della strada un'auto, una Mini Cooper celeste, ha fatto un sorpasso azzardato. E lui, che se l'è ritrovata davanti agli occhi all'ultimo minuto, ha cercato di evitarla allargandosi verso destra ed è finito nel fossato. L'auto di Victor s'è capottata diverse volte e poi è finita a testa in giù. Tre macchine più indietro c'era il compagno di squadra Aleandro Rosi, che spesso torna a casa insieme a lui. Quando è arrivato, con Obinna c'erano già due automobilisti che si erano fermati per soccorrerlo. Ma non l'autista della Mini: lui è fuggito via.
CHE SPAVENTO Obinna è uscito dall'auto sulle sue gambe ed è stato subito accompagnato all'ospedale di Bussolengo. «E' un miracolo», ha confidato Rosi a chi era con lui in ospedale. Se ci fosse stato qualcuno in macchina accanto al nigeriano, forse non si sarebbe salvato.
Victor ieri notte è rimasto in ospedale, è stato tenuto sotto osservazione per precauzione, la prognosi è riservata. «Quando ho visto la macchina mi sono sentito male — racconta Francesco De Vita, medico sociale del Chievo, che si è subito precipitato da lui insieme all'altro dottore, Giuliano Corradini — è completamente distrutta. Poi ho visto Obi, gli ho parlato e mi sono tranquillizzato: ha contusioni in tutto il corpo ed è sotto shock, perché è stato un incidente molto violento. Però sta bene e non ha riportato conseguenze preoccupanti. Domani (oggi, ndr), ne sapremo qualcosa di più».
LA COINCIDENZA Per il Chievo la statale Gardesana non è una strada come un'altra: è quella in cui quattro anni e mezzo fa, quando Obinna non era ancora entrato nella storia del Chievo, perse la vita il giocatore gialloblù Jason Mayele. Africano come Victor (nato nella Repubblica Democratica del Congo), anche lui andava da Lazise verso Verona a bordo di una Fiat Barchetta e si è scontrato con la Opel Omega guidata da Luigina Recchia, centro metri più avanti rispetto al luogo dell'incidente del nigeriano, il 2 marzo 2002. La donna è morta sul colpo, Jason è arrivato all'ospedale di Bussolengo in fin di vita, ma non ce l'ha fatta. Un tratto di strada particolarmente pericoloso, dove gli scontri tra auto purtroppo molto frequenti. Ad Obinna, tutto sommato, è andata bene. «Mi ritengo fortunato — ha sussurrato l'attaccante — ho avuto un flash e mi sono buttato a destra». Certo, gli ci vorrà un po' di tempo per riprendersi dallo shock e per recuperare fisicamente. E dovrà saltare qualche partita (sicuramente la gara di sabato con il Rimini) ma questo, adesso, è l'ultimo dei problemi