MORTE BEATRICE, Mazzone "Mica ero medico"
L'ipotesi è omicidio preterintenzionale. «Ma io mica ero il medico...»
L’ex allenatore della Fiorentina, Carletto Mazzone, è indagato per omicidio preterintenzionale nell’inchiesta a Firenze sulla morte del calciatore viola Bruno Beatrice. Oltre a Mazzone, nell’inchiesta, coordinata dal pm Luigi Bocciolini e condotta dai carabinieri del Nas, sono indagate altre due persone (entrambi ex primari) sempre con l’accusa di omicidio preterintenzionale in merito al decesso di Beatrice.
Mazzone ieri, saputa la notizia, è apparso sorpreso ma comunque abbastanza sereno: «Sono a totale disposizione della magistratura per la vicenda del povero Beatrice. Venerdì sarò a Firenze, ma credo che sia soprattutto un atto dovuto. Tengo a specificare che l’allenatore è totalmente ignorante in materia medica, a Coverciano non ci erudiscono, quindi non mettiamo bocca sulle questioni mediche».
L’ex calciatore della Fiorentina morì di leucemia a 39 anni ma secondo la tesi dei magistrati ci sarebbe un legame con la terapia per curare la pubalgia a cui è stato sottoposto negli anni Settanta. «Sarò lieto di essere utile, qualora riuscissi, per fare luce su una triste vicenda», ha aggiunto Carletto Mazzone. «Nei mesi scorsi ero già stato ascoltato dai carabinieri, e anche a loro ho detto che di quello che faceva lo staff medico non sapevo nulla. Se potrò essere utile, comunque sono a disposizione».
In difesa di Mazzone scende in campo subito Ferruccio Mazzola: «Conosco personalmente Mazzone, posso mettere la mano sul fuoco sul fatto che lui non c’entri nulla sulla morte di Beatrice, casomai le responsabilità vanno cercate nei medici di allora».
Mazzola nel 2004 pubblicò il libro “Il terzo incomodo”, denunciando un presunto uso di doping nell’Inter ai tempi di Helenio Herrera.
Le attenzioni del pm Bocciolini si sono concentrate sulla terapia con i raggi Roentgen a cui fu sottoposto Beatrice per una pubalgia quando giocava con la Fiorentina. Secondo una perizia medica chiesta dal magistrato, «sussiste una compatibilità fra la massiccia terapia Roentigen praticata nel 1976 e la leucemia acuta diagnosticata a Beatrice nel 1985». L’inchiesta è nata in seguito ad un esposto presentato dalla vedova di Beatrice, Gabriella Bernardini, e si è poi allargata ad altri casi di morti sospette fra calciatori ex viola, che durante la loro attività avrebbero assunto medicinali come Micoren e Cortex.
Altri casi. Quella di Beatrice non è l’unica morte sospetta fra gli ex calciatori viola. Dopo di lui è deceduto Nello Saltutti, in maglia viola dal’72 al’75. Un infarto lo ha stroncato, a 56 anni, il 27 settembre del 2003: nel 1997 aveva già avuto un attacco cardiaco. C’è poi Ugo Ferrante morto il 24 novembre del 2004 a 59 anni per un tumore alle tonsille: Ferrante aveva indossato la maglia viola dal 1963 al 1972, vincendo lo scudetto nel 1969. Infine Giuseppe Longoni, 64 anni, in viola dal 70 al 73: era affetto da vasculopatia dal 1995, è morto il 22 marzo del 2006.