CHIARUGI, La ricetta per battere la paura di San Siro
Per togliere la paura di San Siro ai giocatori viola, semmai ne avessero, bisognerebbe forse mandarli a ripetizione da Alessio Tendi, terzino rude ed efficace, esordiente nella Scala del calcio a metà degli anni settanta. Primo avversario di tutto rispetto: Luciano Chiarugi, amico ed ex compagno. Ecco il racconto, visto dall'altra parte, cioè da quella di Chiarugi: «Comincia la partita e Alessio mi si avvicina chiedendomi di non fargli fare brutta figura con i miei giochetti. Al primo pallone che arriva gli vado via con un tunnel...».
E al secondo?
«Non riesco nemmeno a vederlo il pallone, perché lui mi fa volare in alto di un paio di metri con un’entrata da codice penale che mi ricordo ancora. Tendi fu ammonito, ma quella grinta è necessaria per giocare in uno stadio che toglie il fiato».
Ma è davvero così particolare?
«Più di quanto uno possa immaginare, io mi sono abituato solo dopo molte gare con la maglia rossonera.
Le gare contro la Fiorentina però le soffrivo sempre maledettamente, per me erano più importanti dei derby. Tornando all'emozione, la prima volta che con la maglia viola misi piede nello stadio mito del calcio italiano mi toccò dare ragione al mio allenatore Chiappella che aveva pronosticato, per l'emozione, trenta minuti di vuoto assoluto. E così fu».
Ora comunque la Fiorentina ho giocatori piuttosto esperti.
«Ed io infatti sono ottimista, perché ovviamente tiferò per i viola. E' stato un bene che questa sfida arrivi così presto perché potrebbe aprire scenari affascinanti per gli uomini di Prandelli».