CAGLIARI, Pronto il ricorso per la squalifica di Lopez
Sul caso Lopez-Felipe Melo il Cagliari (opportunamente) tace, ma non ha alcuna intenzione di far cadere la questione. Le motivazioni con cui il Giudice sportivo, Gianpaolo Tosel, ha inflitto cinque giornate di squalifica al centrocampista brasiliano della Fiorentina (per aver colpito alla fronte Lopez con un pugno) e altrettante al capitano uruguayano del Cagliari (per aver rifilato un destro all'argentino Almiron) sono da ieri in bella evidenza sulla scrivania dell'avvocato Mattia Grassani, uno dei più noti specialisti di diritto sportivo italiani. Il legale, che appartiene al Foro di Bologna e che da alcuni anni è consulente di fiducia del club rossoblù, sta studiando gli atti e presenterà ricorso agli inizi della prossima settimana. Grassani, infatti, ha parecchio tempo davanti a sé, perché può presentare ricorso alla Corte di Giustizia federale entro sette giorni dal ricevimento delle motivazioni della sentenza, che sono giunte nella sede del Cagliari mercoledì scorso. L'obiettivo è di ottenere la riduzione di almeno una (se non due) giornate, sostenendo che Lopez ha reagito alla pesante provocazione di Felipe Melo, che ha scatenato la rissa colpendo proditoriamente il capitano del Cagliari.
Se il Cagliari tace, altrettanto non fa la Fiorentina. Ieri, ha parlato (non proprio a proposito), il ds viola, Pantaleo Corvino: «I fatti dimostrano che nella reazione di Felipe Melo non c'è nulla di premeditato», ha detto l'importante dirigente viola. «Felipe Melo lascia il campo per ultimo salutando i tifosi e non corre nel tunnel per fare rissa. Ovvio poi che trovando un avversario ad aspettarlo abbia reagito. Se un cittadino trova dietro l'angolo qualcuno che lo vuole aggredire non gli resta che cercare di difendersi», ha aggiunto il direttore sportivo della Fiorentina. «Lopez entra nel tunnel ad aspettare il nostro giocatore. Felipe ha solo cercato di difendersi da una provocazione che non era solo verbale ma anche fisica». Concorda Sebastien Frey: «Felipe è molto dispiaciuto, non voglio giustificare o condannare nessuno però è stato provocato».
Parole che sono sembrate come minimo avventate. Felipe Melo, vista la situazione di tensione, avrebbe potuto evitare di imboccare il tunnel e aspettare qualche istante (magari continuando a festeggiare la vittoria con i propri tifosi) e, soprattutto, avrebbe potuto evitare di colpire Lopez che, come dimostrano i fatti, aveva, per così dire, abbassato la guardia, ritenendo chiuso l'incidente. Questo per tacere delle provocazioni verbali continue durante la gara di Almiron e dello stesso Felipe Melo.