"OCCHI PUNTATI SU...", Liverani, Mutu e Montolivo, qualità e tanto sacrificio
Uno per tutti, tutti per uno. Deve essere stato il celeberrimo motto coniato da Alexandre Dumas per “I tre moschettieri” che ha spinto alla grande impresa tutto il gruppo viola, mostratosi unito, compatto e coeso con non mai. Cominciamo come sempre dai numeri, e analizziamo così la prova dei tre protagonisti principali di questa favola viola: Liverani ha iniziato la partita molto basso, quasi da centromediano metodista (come si usava dire un tempo) tanto che nei primi 20’ lo abbiamo visto recuperare 3 palloni al limite dell’area, rischiando anche l’avventuroso passaggio all’indietro per Frey. Fabio attingeva evidentemente al suo innato senso della posizione e faceva valere la sua grande esperienza, anche internazionale. Non a caso Prandelli, non più tardi di 15 giorni fa dopo la sconfitta di Udine, si lamentò della mancanza di personalità ed esperienza della squadra viola, proprio quando mancarono contemporaneamente Liverani e Mutu giudicati dal tecnico viola i due elementi più capaci di “istruire” il gruppo nei momenti di difficoltà. Nel corso della partita, poi, Liverani ha alzato un po’ il baricentro della sua azione, mantenendo comunque una verve difensiva difficilmente pronosticabile alla vigilia.
Adrian Mutu entra di diritto nella Top – ten dei fuoriclasse viola di tutti i tempi. Farà compagnia ad Antognoni, Baggio, Batistuta, Rui Costa… e da ieri ha aggiunto un altro tassello al mosaico che compone la sua grandezza: quello dell’umiltà. Lo abbiamo visto contrastare, recuperare palloni, fare e subire falli, addirittura essere ammonito per una simulazione inesistente. Tutto questo accompagnato dal classico ed immancabile vaffa… con Pazzini (non drammatizziamo, fa parte del gioco), e da due gol fantastici, il primo addirittura su punizione. Nota numerica a margine, un gol su punizione mancava a Firenze dal 23 dicembre 2006, lo realizzò Liverani nel 4-0 inflitto al Messina nel turno prenatalizio, ed è solamente il quarto dell’era prandelli dopo quelli di Donadel contro l’Udinese nel 2005, di Pasqual contro il Livorno nel 2006 e quello appunto di Liverani contro il PSV. Il ghiaccio è rotto ed in questo finale di stagione i calci da fermo potrebbero risultare decisivi nella corsa alla Champions League.
Chiudiamo con Riccardo Montolivo. Ormai è quasi un rito scaramantico ed allora ripetiamo che da questa tribuna non sono mancate le critiche al talento di Caravaggio, ma la nostra onestà intellettuale ci impone di riconoscere a “Montolo” un sensibile miglioramento sopratutto manifestato in queste ultime partite. Lo vediamo cresciuto in personalità, resistenza, forza fisica, tira frequentemente in porta e altrettanto frequentemente centra lo specchio, insomma…sembra avviato a quel ruolo di centrocampista completo che Prandelli gli ha ritagliato nell’undici viola. Forse gli manca ancora una certa dimestichezza con il gol, ma ne siamo certi, colmerà quanto prima anche questa lacuna. A metà fra il gessato (inteso come abito), e la tuta da lavoro abbiamo titolato, e siamo convinti che per fare certe partite “perfette” come quella di ieri sera al Philips Stadium ci voglia il sacrificio e l’abnegazione di tutti. E allora va bene il gessato (i due gol di Mutu sono stati realizzati addirittura con lo smoking), ma in un angolo del guardaroba ci deve stare anche la tuta da lavoro, pronta per essere indossata e se necessario, sporcata. Ieri sera i fuoriclasse viola lo hanno capito, e finalmente possiamo urlare di nuovo…Firenze sogna!!!