"L'APPROFONDIMENTO", I numeri dicono: 'La Fiorentina è da Champions League'
I numeri, lo sappiamo, non tradiscono mai e in questo rush finale la Fiorentina di Prandelli mostra di avere i numeri giusti per conquistare l’accesso ai preliminari di Champions League. Cominciamo però da una statistica che vuole essere, non di critica, bensì di stimolo e di buon auspicio per i giovani virgulti viola, nello specifico le “pianticelle” che addobbano il centrocampo. Poi, con un “Crescendo rossiniano”, arriveremo alla straordinaria capacità di Cesare Prandelli di portare le proprie squadre in condizioni atletico – mentali a dir poco eccellenti, sotto lo striscione dell’ultimo chilometro (leggi le ultime cinque partite).
Ma andiamo con ordine: l’ultima di campionato che ha visto i viola perdere per 2-0 a San Siro contro la capolista Inter ha evidenziato una lacuna che definiremmo “storica”, vale a dire l’incapacità dei centrocampisti viola di andare a rete. A memoria, senza ausilio di almanacchi vari, ricordiamo eccezioni come Antognoni, Oriali, Dunga, Rui Costa, mentre oggi elementi come Kuzmanovic e Donadel sono fermi ad un solo gol in campionato ed uno in coppa Uefa, Liverani praticamente al palo con un solo centro in Uefa ed il “goleador” Montolivo con ben 2 gol in campionato ed uno in Coppa. Questo fattore, oggi, potrebbe essere da imputare alla giovane età della pattuglia gigliata, 24 anni di media, e quindi ad una certa inesperienza. E se diamo uno sguardo in Europa solo l’Arsenal fra le squadre che vanno per la maggiore risulta più “verde” della Fiorentina, con soli 22 anni di media. Per tutti citiamo il regista dei “Gunners” Fabregas che ha già realizzato 7 gol in Premiere League e 4 in Champions League. L’Arsenal, lo abbiamo detto più volte, è considerato un modello da imitare a 360° per la Fiorentina di Della Valle e speriamo che questo dato spinga ancora di più Corvino ad indirizzare il mercato su centrocampisti che nel contempo sappiano difendere ma anche concludere.
“Le partite si decidono a centrocampo”, recita un vecchio adagio del calcio, ed i gol provenienti da questo reparto risultano spesso decisivi. In quest’ottica l’inizio della campagna acquisti è confortante visto che Felipe Melo, prossimo acquisto di giugno, ha già totalizzato 6 gol in 29 partite nell’Almeria, la sua attuale squadra nella Liga. Chiarito questo, aggiungiamo un ulteriore dato alla nostra analisi, e cioè l’importanza di avere centrocampisti prestanti fisicamente e in questo senso le prove di Vieira e Cambiasso domenica fra i nerazzurri sono indicative. Un inizio di secondo tempo fulminante quello della squadra di Mancini con il francese che ha “mangiato” Liverani e l’argentino che con la solita puntualità si è inserito in fase offensiva, sbloccando il risultato. A proposito: Esteban Cambiasso, contro i viola, ha raggiunto la quota di 6 gol in 29 presenze ed il suo contributo al prossimo scudetto interista è da paragonare a quello di un buon attaccante.
Chiudiamo con il rush finale di cui sopra ed il “Crescendo” somiglierà ad un’esplosione. Prandelli, sommando i due anni di Parma (2002-2003, 2003-2004) e i due sulla panchina viola (2005-2006, e 2006-2007) ha totalizzato una media di 1,93 punti a partita se contiamo solamente le ultime cinque giornate di campionato (39 sui 60 potenziali), ed i numeri migliorano ulteriormente considerando solo i due anni fiorentini con una media di 2,53 a partita che, se proiettati alla stagione attuale, porterebbero alla classifica viola 11,5 punti. La Fiorentina, questa è matematica, se in queste ultime cinque “finali” totalizzasse 12 punti sarebbe aritmeticamente qualificata alla Champions League e la conclusione è fin troppo scontata. Sembra davvero la volta buona quindi, per la terza volta consecutiva la Fiorentina si qualificherà per la Champions League, ma la vera notizia è che stavolta riuscirà anche a giocarla.