"AMARCORD", Inizia l'era Terim. Nuno Gomes e Leandro schiantano la Reggina
La Fiorentina si prepara a riprendere il cammino verso il sogno europeo. Per farlo ci facciamo guidare dal nostro inguaribile ottimismo e dagli sguardi dei giocatori viola che dopo il pareggio Uefa con il PSV Eindhoven, mostravano grande voglia di lottare e di tornare a viaggiare a ritmi sostenuti. Sulla strada verso la gloria troviamo la Reggina che a Firenze vanta, si fa per dire, cinque sconfitte su altrettanti precedenti, alcune roboanti come il 5-2 del maggio 2006, altre di misura come il 2-1 del 15 ottobre 2000.
Il nostro amarcord fa tappa proprio in quella giornata uggiosa nella quale tutta la Firenze viola imparò a conoscere il carattere e la determinazione di Fatih Terim. Il tecnico turco fin dall’inizio non si era preso a pelle con Vittorio Cecchi Gori, infastidito dalla personalità e dall’esuberanza dell’Imperatore, e l’eliminazione al primo turno di Coppa Uefa aveva fatto il resto. L’inizio del match non fu incoraggiante e calabresi addirittura in vantaggio al 69’ con un gol di Marazzina. Fu la scossa decisiva con i viola che si riversarono in massa nell’area avversaria producendo un vero e proprio assedio. Successe tutto sotto la benedizione della curva Fiesole e all’86’ l’ennesima mischia nell’area reggina provocò il pareggio del portoghese Nuno Gomes, uno dei sostituti del transfuga Batistuta, che dopo aver raccolto il pallone, arringa la folla e spinge i compagni verso un’improbabile vittoria. E invece, siamo già nei minuti di recupero, un angolo calciato magistralmente da Enrico Chiesa imbecca il brasiliano Leandro, altra controfigura di Bati-gol, che schiaccia in rete il pallone del 2-1 finale. E’ il momento del Terim – show. Il mister turco, sfoggiando un’insospettabile agilità, corre sotto la curva scavalcando cartelloni pubblicitari, fotografi e quant’altro gli si parasse davanti facendo impallidire la performance, per certi versi simile, inscenata da Malesani quattro anni prima ad Udine. Da quel giorno Terim diventò un idolo un pò per tutti meno che per il permaloso figlio di Marione con le conseguenze nefaste che tutti ricordiamo.
“Evitando le buche più dure” canta Lucio Battisti nella sua celeberrima "Si, viaggiare", ed è quello che deve fare la Fiorentina da qui alla fine del campionato. Sette partite dividono i viola dall’ennesima qualificazione in Champion League e giovedì la squadra di Prandelli viaggerà verso Eindhoven per compiere l’ennesima impresa di una stagione vissuta tutta d’un fiato.