"AMARCORD", I pronipoti di Johan Crujff e Marco Van Basten atterrano a Firenze

19.02.2009 01:01 di  Stefano Borgi   vedi letture
Fonte: Stefano Borgi per FV
"AMARCORD", I pronipoti di Johan Crujff e Marco Van Basten atterrano a Firenze
FirenzeViola.it

La Fiorentina si rituffa nell'Europa ed è questo il primo momento di gloria. Lo fa, ahimè, dalla porta di servizio riabbracciando quella coppa Uefa perduta l'anno scorso malamente ai rigori contro i modesti scozzesi dei Rangers di Glasgow. Non ci sarà la famosa musichina, e nemmeno il lenzuolo in mezzo al campo col pallone fatto di stelle, ma a consolare i viola ci sarà l'avversario, certamente degno della Coppa dalle grandi orecchie. Sul piatto, infatti, viene servito uno degli avversari più blasonati del vecchio continente, gli olandesi dell'Ajax allenati dal "cigno di Utrecht" Marco Van Basten. Cesare Prandelli ama spesso ripetere che in Europa il blasone e l'esperienza hanno un peso determinante ed in quest'ottica lo scontro contro i "lancieri di Amsterdam" assume un significato epocale per i gigliati che si dovranno confrontare con un palmares a dir poco mostruoso: 29 titoli nazionali, 17 coppe d'Olanda, 4 coppe dei Campioni, 1 coppa delle coppe, 1 coppa Uefa e ben due coppe intercontinentali. Non è da meno la "hall of fame" biancorossa a cominciare dal "profeta del gol" Johan Cruyff, mattatore degli anni 70', dallo stesso Marco Van Basten protagonista indiscusso di fine anni 80', per arrivare al cambio di secolo firmato da Zlatan Ibrahimovic. Nel mezzo autentiche pietre miliari del calcio mondiale come Ruud Krol, Johan Neeskens e Johnny Rep, spina dorsale della favolosa Olanda vicecampione del mondo nel 74' e nel 78', Rambo Koeman, e poi Edgar Davids, e Frankie Rijkaard, campioni d'Europa nel 95', fino ad arrivare ai prodotti più recenti di un vivaio sempre fertile come Rafael Van der Vaart e Klass Huntelaar.

 
Il secondo momento di gloria sono i precedenti tra la Fiorentina e le squadre olandesi che riportano ai due trionfi dell'ultima coppa Uefa. Nel preliminare toccò al Groningen, sconfitto ai calci di rigore, mentre nei quarti di finale a farne le spese fu il PSV Eindhoven, con il 2-0 fra i tulipani griffato Adrian Mutu, definito da Prandelli il capolavoro di tutta una stagione. Saranno lo stesso romeno, devastante in quel di Marassi, ed un centravanti vero, Alberto Gilardino, a guidare i viola verso l'ennesima impresa. L'unico successo europeo col giglio sul petto è ormai datato 1961, e dopo 48 anni di sofferenze e delusioni si attende il momento di gloria più importante per aggiungere un altro capitolo alla gloriosa storia viola.