Tra Machiavelli, Vasco Rossi e Califano

29.01.2011 00:16 di  Stefano Borgi   vedi letture
Tra Machiavelli, Vasco Rossi e Califano

Nella patria di Machiavelli, Andrea della Valle usa il mezzo del perdono per raggiungere il fine della salvezza. Il pareggio fortunato ed immeritato contro il Lecce ha riportato un pò tutti con i piedi per terra, dopo i voli pindarici innescati dalla mini striscia positiva formata da Bologna, Brescia e Napoli. E se il fine giustifica i mezzi, come diceva al tempo il noto scrittore fiorentino, 500 anni dopo la Fiorentina calcio mutua il principio machiavelliano applicandolo pari pari ad Adrian Mutu. La settimana viola nasce sotto una buona stella con la traversa di Di Michele, prosegue con Behrami e le sue pettinature improbabili, si sublima nelle parole di di ADV che si ammorbidisce e prende tempo. Muore, infine, con le parole di Mihajlovic che forse non capisce, non comprende fino in fondo ma certamente si adegua. Chi tiene il banco però è sempre e solo Adrian Mutu e tutto il resto come cantava qualcuno è noia.

Sul fenomeno sono stati scritti fiumi di parole, si sono espressi i soloni dell'etere, hanno vaticinato illuminati opinionisti e commentatori. Noi da parte nostra ci limitiamo a prendere atto come basti sapere giocare un pò a pallone, avere un bell'aspetto, organizzare una conferenza stampa e chiedere scusa con toni dimessi, magari fare un bell'inchino sotto la Fiesole alla prima occasione. E non importa se tra pochi minuti la Fiorentina scende in campo contro la Lazio, se c'è una classifica da migliorare, un tabù trasferta da sfatare... l'importante è stupire, far parlare di sè, sempre e comunque. Firenze si divide, tra colpevolisti ed innocentisti, chi perdona e chi condanna, chi odia e chi ama, due sentimenti opposti che finiscono per attrarsi irresistibilmente. Nel mezzo la Fiorentina, i suoi tifosi, uno spogliatoio spaccato come nella migliore tradizione, la moralità di una società che da una parte predica Save the children e dall'altra benedice una sorta di Vita spericolata. Firenze, insomma, che un tempo si cullava tra i versi di Spadaro e le liriche di Marasco, adesso si ritrova schiacciata tra Vasco Rossi e Califano. Anche questo è un segno dei tempi, e meno male che Machiavelli era un simbolo del Rinascimento...