"OSCARONE" Dertycia, e quel gol al Cesena (video)

02.04.2011 01:31 di  Stefano Borgi   vedi letture
"OSCARONE" Dertycia, e quel gol al Cesena (video)

Oscar Alberto Dertycia arriva a Firenze nell'estate del 1989, da perfetto sconosciuto. Porta con se una valigia carica di sogni e di speranze, tanta buona volontà ed un'eredità pesante: doveva sostituire, sul campo e nel cuore dei tifosi viola, Stefano Borgonovo, rientrato al Milan per fine prestito. Un anno dopo se ne andò con la coda tra le gambe, quasi rifiutato dalla Fiorentina che doveva fare spazio al nuovo straniero, Marius Lacatus. Lo score finale recitava 19 presenze in campionato, 6 di coppa Uefa, 3 di coppa Italia, con solo 5 gol realizzati. Nel mezzo, la storia di un ragazzo argentino che vide interrotto il sogno italiano da un infortunio subito con l'illustre connazionale Maradona, in un Fiorentina-Napoli di coppa Italia. La diagnosi fu terribile: distorsione al ginocchio destro con lesione al legamento crociato anteriore. Stagione finita, carriera finita... almeno a Firenze. "Oscarone" (questo uno dei suoi tanti nomignoli, insieme a "patorozu"... personaggio dei cartoni animati in Argentina) fu costretto ad andarsene e per la disperazione, di lì a qualche mese, fu colto da "alopecia nervosa" che lo trasformò in "Mister Proper" (il mastro lindo nostrano).

Solo cinque gol dicevamo (4 in campionato più uno in coppa Italia), e di questi ricordiamo quello del 26 novembre 1989 realizzato al Cesena di Marcello Lippi. Era la 13° giornata di campionato con i viola reduci da tre vittorie nelle ultime quattro partite, particolarmente significativa l'ultima con un 5-1 sull'Ascoli frutto della tripletta di Roberto baggio e della prima doppietta italiana proprio di Oscar Dertycia. In panchina per la Fiorentina Bruno Giorgi, anche lui schiacciato dall'eredità di Sven Goran Eriksson, e già deriso dal pubblico viola col famoso striscione... "Giorgi si...ma Eleonora". Pronti via ed il Cesena pressa la Fiorentina nella sua area di rigore, fino al vantaggio di tale Pierleoni all'11' grazie all'uscita a vuoto di Marco Landucci. Fiorentina schierata con un 5-3-2 bloccato in difesa con Pioli e Volpecina esterni bassi e tre centrali come Faccenda, Pin e Battistini. Centrocampo a tre con Dunga centrale, Nappi e Di Chhiara sulle fasce, Baggio tra le linee a supporto dell'unica punta Dertycia. Sarà proprio il centravanti argentino a dare il via all'azione del pareggio, al 58': lancio da metà campo dello stesso "Oscarone" per Baggio defilato a destra, corsa di sessanta metri per raggiungere l'area bianconera e raccogliere l'invito millimetrico del "divin codino", colpo di testa e gol dell'1-1. L'argentino tocca il cielo con un dito, tre gol in due partite e l'impressione che il rozzo ma generoso centravanti abbia "svoltato"... anche se, in quell'occasione, la complicità del portiere cesenate Sebastiano Rossi (si, quello che farà faville nel Milan di Capello) fu evidente. La partita finirà 1-1 e la stagione viola proseguirà sul doppio binario campionato - coppa Uefa, tra luci (europee) ed ombre (italiane).

Poi, come una scure inflessibile, arriva il 24 gennaio 1990 ed il terribile infortunio sul neutro di Perugia. La storia di Dertycia è una storia come tante: un ragazzo di belle speranze che in patria era visto come l'erede del grande Mario Alberto Kempes, tenta l'esperienza all'estero e la fallisce miseramente, tra sfortuna, incapacità ed errori pagati a caro prezzo. Dopo Firenze, dopo la rieducazione ed il recupero dall'infortunio, per "Oscarone" si aprirà un'onesta carriera spagnola (Cadice, Tenerife, Albecete) fino al ritorno in patria. Senza rancore e senza rimpianto, almeno a Firenze...