"OCCHI PUNTATI SU..." La viola più brutta di sempre
Per tutti, è la Fiorentina di Mihajlovic. Si ha un bel dire che in campo ci vanno i giocatori, che decide la società, che il pesce puzza sempre dalla testa... (c'entra poco col calcio, ma rende l'idea) Il primo colpevole ed il primo (spesso l'unico) a pagare è sempre e solo l'allenatore. Questione di ruolo, di appeal (i giocatori sono belli, giovani, famosi, rappresentano un'icona difficile da attaccare) di numero, visto che l'allenatore è uno e loro sono almeno 22. Insomma, da che mondo è mondo una Fiorentina che va male è la Fiorentina di Mihajlovic, una Fiorentina che va bene è quella di Antognoni, di Batistuta, di Toni... C'è stata una sola Fiorentina che andava bene e che era di...Prandelli, ma è inutile rimestare nel torbido. E allora, un pò per gioco un pò per disperazione, ci siamo chiesti se la Fiorentina di Mihajlovic fosse la più brutta Fiorentina di sempre. Rispondiamo subito di si, premettendo che in questo giochino perverso conta la media tra spettacolo offerto, risultati ottenuti e forze messe in campo.
Ma andiamo con ordine: il periodo preso in esame sono gli ultimi 30 anni, escludendo quindi (per esempio) la Fiorentina del 37-38, anno della prima retrocessione, della quale (ci perdonerete) non abbiamo nè ricordi nè riferimenti certi. Abbiamo scartato anche quelle che vanno dagli anni 40 agli anni 70, stagioni per certi versi rigogliose che hanno portato due scudetti, tre coppe Italia, una coppa delle coppe e la famosa Fiorentina ye-ye... difficile che quelle Fiorentina abbiano tradito. Gli anni 80' cominciano bene, con l'era Pontello, lo scudetto rubato, fino alla stagione 86-87 quando in panchina arriva Eugenio Bersellini. Era una Fiorentina con Antognoni al crepuscolo, Ramon Diaz abbandonato al suo destino (più o meno come il Gilardino di oggi), Gentile ed Oriali oramai usurati da una carriera fulgida e logorante. Si salvavano un giovane Berti e Battistini, ancora centrocampista prima di diventare centrale difensivo con Eriksson. Quella Fiorentina terminò al 10° posto con 8 vittorie e ben 12 sconfitte su 30 partite, 30 gol fatti, 35 subiti ed una serie di prestazioni al limite della decenza. Il parco giocatori, però, non era dei migliori e per questo la assolviamo in "camera caritatis". Tre anni dopo, sulla panchina viola arriva Bruno Giorgi. Poche parole per quest'edizione anche per una forma di rispetto verso l'allenatore pavese recentemente scomparso. La sua salvezza fu la fantastica cavalcata in coppa Uefa (portata a termine da Ciccio Graziani) ma il campionato fu costellato da esibizioni a dir poco sconfortanti, appena mitigate dalla presenza di Baggio e Dunga, appesantite dal fallimento di Dertycia e dalla perforabilità di Landucci. Un salto di altri tre anni e arriviamo all'anno della seconda retrocessione (92'-93'). Stagione dai due volti ben distinti: il primo, frizzante, spregiudicato, a tratti spettacolare con Gigi Radice in panchina. Il secondo, un incubo guidato da Aldo Agroppi, affossato dalla cecità arbitrale e dalle vendette del palazzo. Quella squadra annoverava campioni del calibro di Effenberg, Batistuta, Baiano, Laudrup, Massimo Orlando... eppure riuscì a retrocedere grazie alla classifica avulsa. Gli sfavori arbitrali, però, chirurgici e premeditati, ebbero un peso decisivo e per questo (seppur in zona Cesarini) non si aggiudica per un soffio...la palma del peggiore. Vince (o perde, scegliete voi...) invece, quella di Sinisa che può "vantare" Mutu, Gilardino, Vargas, Montolivo, Gamberini, Frey (piuttosto che Boruc, pari son...), D'Agostino, Santana, disputa intere frazioni (come il secondo tempo di ieri) al limite della querela, passeggiando per il campo, termina la partita con cinque difensori puri e nonostante questo si fa raggiungere dall'ultima in classifica in evidente disarmo. Non ci sono coppe europee da salvare, non ci sono arbitri da incolpare, non c'è sfortuna da invocare, solo qualche infortunio di troppo ma, come ama dire Sinisa... "fa parte del nostro lavoro, sennò andiamo a fare gli impiegati al catasto". Fin troppo facile dire che quest'ultima ipotesi (prima o poi) si potrebbe anche avverare, la verità è che questa Fiorentina ha svuotato l'Artemio Franchi, ha allontanato la gente di Firenze dalla propria squadra, ha distrutto un giocattolo che appena fino a un anno fa sembrava indistruttibile. Di chi è la colpa? Difficile dirlo, e ormai la giuria di firenzeviola ha votato: quella di Mihajlovic è la più brutta Fiorentina di sempre.