"IL MERCATO" parallelo di Inter e Fiorentina.
Fiorentina-Inter, come dire... Davide contro Golia. Basta rileggere la storia, basta dare un'occhiata al palmares. 18 scudetti dei nerazzurri contro solo 2 dei viola, 4 supercoppe italiane contro 1, e poi 3 coppe dei campioni, 3 coppe Uefa, 2 coppe intercontinentali, un mondiale per club, contro 1 coppa delle coppe ed una coppa di Lega Italo inglese. Tutto ad appannaggio di quella che un tempo era l'Ambrosiana Inter. Con un'unica eccezione: le 6 coppe Italia della Fiorentina che pareggiano le 6 dell'Inter. Ma è solo l'inizio: la Fiorentina non batte i nerazzurri dall'8 febbraio 2006 quando Brocchi e Jimenez griffarono uno storico 2-1. Da allora due pareggi e ben 7 sconfitte, compresa la più recente, quella del 16 febbraio 2010 nel recupero della 17° giornata. E ancora: la Fiorentina non batte l'Inter a San Siro dal lontano 7 maggio 2000, data di uno roboante 4-0 firmato Chiesa, Batistuta e Bressan. I viola, poi, non gonfiano la rete nerazzurra al Meazza dal 5' minuto della 20° giornata del campionato 2006-2007, quando fu Luca Toni a battere Francescone Toldo prima dell'inevitabile sconfitta per 3-1. Insomma, Fiorentina ed Inter due mondi lontani, differenti e contrapposti che, però, nella storia si sono scambiati autentici fuoriclasse in un mercato spesso condotto alla pari.
Ci siamo, allora, divertiti a buttare giù una specie di "best of" composto dagli ex delle due squadre per un undici a dir poco vincente. Fra i pali, con buona pace di Frey e Toldo, schieriamo Giuliano Sarti, portiere del primo scudetto viola e pluridecorato nell'Inter di Moratti. Terzini il riadattato Oriali e Michele Serena con Battistini ed il "Caudillo" Daniel Passarella coppia di centrali difensivi. Cerniera di centrocampo formata da Mario Bertini e Nicola Berti sulle corsie esterne con Claudio Merlo in cabina di regia. Rifinitore d'eccezione Roberto Baggio, che arretra di qualche metro per lasciare spazio al "re leone" Gabriel Batistuta, coadiuvato dal puntero triste Ramon Diaz e, in alternativa, dall'ultimo arrivato Giampolo Pazzini. Numero 12, pronto a subentrare e come sempre a decidere, Anselmo Robbiati. Ah, dimenticavamo l'allenatore... Non ce ne vogliano Giovanni Trapattoni e Sinisa Mihajlovic, ma noi scegliamo Beppe Chiappella, milanese d'origine e fiorentino d'adozione, per una squadra che avrebbe fatto sognare ad occhi aperti.